Napoli. Nel carcere di Secondigliano, gli agenti della polizia penitenziaria hanno scoperto un pacco lanciato dall’esterno, contenente telefoni cellulari e caricabatterie, all’interno della zona “dell’intercinta”.
La notizia è stata diffusa dal Sappe, il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Tiziana Guacci, responsabile regionale per la Campania del sindacato, ha ringraziato il Reparto di Polizia Penitenziaria di Secondigliano, sottolineando che il Sappe “continua a sollecitare i vertici regionali e nazionali dell’amministrazione penitenziaria affinché si affrontino concretamente i problemi nelle carceri campane, dotando il personale di adeguati strumenti tecnologici per il controllo”.
Anche Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso preoccupazione, dichiarando: “Non è più accettabile che nelle carceri siano presenti decine di cellulari; questo rappresenta un problema grave e drammatico”.
Capece ha inoltre ricordato che l’introduzione o il possesso illegale di telefoni cellulari in carcere è un reato punibile con una pena da 1 a 4 anni di reclusione.
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