Napoli. Un’altra drammatica testimonianza getta nuova luce sulle condizioni disumane che si sarebbero verificate nel reparto di neurologia dell’ospedale San Paolo.
Un badante, che assisteva un anziano ricoverato, ha raccontato di aver assistito ripetutamente a scene di maltrattamento: pazienti anziani, spesso affetti da Alzheimer, imbavagliati, legati ai letti e sedati con farmaci pesanti, anche senza una reale necessità medica.
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La situazione, secondo il testimone, sarebbe stata la normalità nel reparto, con infermieri che avrebbero giustificato i loro comportamenti e intimidito chi cercava di intervenire. Solo pochi professionisti si sarebbero distinti per umanità e professionalità.
Il deputato Francesco Emilio Borrelli ha sottolineato l’urgenza di fare chiarezza su quanto accaduto e ha già segnalato la nuova testimonianza ai vertici dell’ASL, chiedendo risposte immediate.
“Un reparto ospedaliero non può essere un luogo di sofferenza e maltrattamenti, ma deve garantire cure dignitose e rispettose per tutti i pazienti.”
Intanto oltre all’inchiesta interna c’è anche quella avviata dalla Procura di Napoli dopo la divulgazione di un video choc. Ora più passa il tempo e più ci sono conferme che non si trattava di casi isolati
E questa è la testimonianza di una persona che si è rivolta al deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.
“Ho letto l’articolo riguardo la situazione del reparto di neurologia dell’ospedale San Paolo.”– racconta l’uomo- “Purtroppo quella situazione è reale, io a fine gennaio, inizio febbraio ho assistito quale badante ad un anziano con 104 affetto da Alzheimer, che aveva avuto un ischemia, ero con regolare permesso del primario del reparto, perché l’ assistenza è permessa per i pazienti con 104.”
“Ogni sera arrivavo e lo trovavo legato al letto “– prosegue –“e pesantemente sedato con Quetiapina, ma nei casi in cui il paziente era più, diciamo, nervoso, non si facevano scrupoli a vederlo con valium intramuscolo. Più di una volta ho avuto battibecchi con gli infermieri perché le condizioni erano veramente disumane, ma mi rispondevano che io non avevo le competenze per parlare. I parenti non vollero denunciare anche se io li sollecitai a farlo.”
“Le persone ricoverate in quel reparto” – prosegue ancora il testimone- “per la maggior parte sono anziani inermi, che vengono sedati perché magari si lamentano per i dolori o perché chiamano gli infermieri una volta in più, è disumano.
Io, da badante prima e OSS dopo giro gli ospedali, e a parte qualche pecca qua e là, quello che ho visto in quel reparto non l’ho mai visto da nessuna altra parte.
Sia chiaro che non si deve generalizzare, perché c’erano un paio di infermieri che facevano il loro lavoro veramente in modo professionale e con grande cuore, uno si chiamava Enzo ed era veramente una bravissima persona, ma purtroppo erano l’eccezione, perché gli altri erano veri e propri aguzzini.”.
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