Bruno, un ragazzo di 16 anni, è stato vittima di un attacco brutale a Napoli dopo una semplice discussione verbale con una coetanea.
La ragazza, arrabbiata, aveva minacciato di mandare il suo fidanzato a picchiarlo. E così è stato: Bruno è stato aggredito da due ragazzi più grandi di lui fuori dalla sua scuola, l’Istituto Caruso.
I due aggressori hanno iniziato con schiaffi, poi hanno trascinato Bruno a terra, colpendolo ripetutamente in faccia fino a rompergli il setto nasale. Dopo l’aggressione, Bruno è stato soccorso e portato all’Ospedale del Mare dove è stato operato e ricoverato.
La madre di Bruno, Giuseppina, ha descritto l’evento come un incubo, sottolineando la paura e il trauma vissuto da suo figlio. “Non mi auguro a nessuna mamma di vivere un’esperienza simile,” ha detto, evidenziando la disparità delle forze in gioco e la violenza gratuita dell’atto.
Francesco Emilio Borrelli, un deputato, ha commentato l’incidente come parte di una più ampia crisi sociale dove la violenza tra giovani sta diventando sempre più comune e accettata.
“Viviamo in un’epoca dove la violenza è diventata un mantra di vita per molti giovani,” ha affermato Borrelli, richiamando anche un recente episodio a Pompei dove un ragazzo è stato accoltellato.
Borrelli ha invitato gli aggressori a costituirsi, affermando che la giustizia li avrebbe raggiunti, e ha sottolineato la necessità di un cambiamento culturale e educativo per contrastare questa deriva violenta.
“È un’emergenza che richiede tempo e impegno per essere risolta,” ha concluso, evidenziando l’importanza di combattere i simboli e le manifestazioni della violenza e della criminalità.
Articolo pubblicato il giorno 13 Settembre 2024 - 12:29