Il processo sulla tragica morte di Francesco Mazzacane, il 24enne napoletano deceduto per intossicazione da monossido di carbonio in un residence di Novegro di Segrate, in provincia di Milano entra nel vivo.
Il titolare della struttura, ritenuto responsabile insieme a un idraulico dell’incidente, ha infatti avanzato richiesta di patteggiamento.
L’udienza tenutasi oggi davanti al GUP di Milano, Sonia Mancini, ha fatto luce su alcuni aspetti cruciali della vicenda. Secondo l’accusa, la caldaia presente nel residence presentava gravi difetti e non era stata sottoposta a controlli e manutenzioni adeguate.
L’idraulico, cui era affidata la gestione dell’impianto, avrebbe inoltre omesso di adottare le misure di sicurezza necessarie.
Il legale rappresentante del residence e l’idraulico sono chiamati a rispondere di omicidio colposo in concorso, aggravato dalle lesioni riportate dal compagno della vittima, sopravvissuto per miracolo.
Prossime udienze e richieste di risarcimento
La prossima udienza è stata fissata per il 6 marzo. Entro questa data, le parti dovranno presentare le loro richieste e le eventuali proposte di risarcimento. La famiglia di Francesco Mazzacane, costituitasi parte civile, ha già affidato la propria tutela legale all’avvocato Laura Carla Bastia, con l’obiettivo di ottenere giustizia e un adeguato risarcimento per la perdita subita.
Le indagini
Le indagini condotte dalla Procura di Milano hanno evidenziato una serie di negligenze che avrebbero portato alla tragedia. La perizia tecnica ha infatti confermato che la caldaia era difettosa e che la sua installazione non era conforme alle normative vigenti. Inoltre, è emerso che l’impianto non era stato sottoposto ai controlli periodici obbligatori.
Articolo pubblicato il giorno 26 Settembre 2024 - 13:43