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Giuli accoglie a Napoli i ministri del G7: “Benvenuti a casa vostra”

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In occasione dell’accoglienza al Mann di Napoli delle delegazioni del G7 Cultura, il maestro Gabriele Lavia ha interpretato dinanzi la statua dell’Ercole Farnese un’emozionante lettura in latino di un passo del “De Reditu Suo” di Rutilio Namaziano.

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La traduzione italiana di Giovanni Pascoli e la versione inglese sono state proiettate su quattro grandi monitor ai lati del palco per consentire a tutti di cogliere il messaggio universale dell’opera. Lo riferisce una nota del Mic.

Il ministro Giuli ha, successivamente, preso la parola rappresentando la “Roma” del poeta latino come sintesi di tutto ciò che oggi intendiamo per “cultura”: “Fecisti patriam diversis gentibus unam, Hai dato una patria ai popoli dispersi in cento luoghi – ha ricordato il ministro – in questo solo la cultura può riuscire. E oggi, ai nostri illustri ospiti del G7, diciamo: benvenuti a casa vostra”.

“Noi non siamo qui per salvare il mondo, siamo qui per cercare di comprendere insieme come renderlo un posto migliore, più libero, attraverso la cultura”.

Lo ha detto il ministro della Cultura Alessandro Giuli, rivolgendosi alle delegazioni che parteciperanno ai lavori del G7 Cultura in programma a Palazzo Reale da domani a sabato.

Prendendo la parola nella sala dell’Ercole Farnese del Museo archeologico nazionale di Napoli, Giuli ha detto: “Siamo sotto la tutela di Ercole, un Ercole muscoloso che non ci minaccia perché ha clava rivolta verso il basso.

Ercole è un eroe e la parola Ercole significa, secondo alcuni studiosi, ‘la gloria di Era’, una divinità femminile moglie di Giove, a dimostrazione che dietro ogni impresa eroica c’è sempre qualcosa di divinamente femminile. Non credo che esistano parole all’altezza di tutto ciò che di magnifico e suggestivo abbiamo visto finora prima di accomodarci qui.

Più tardi ci accomoderemo in una sala in cui è presente una statua di grande valore simbolico, che rappresenta Atlante il quale sorregge su di sé il peso del mondo. Noi non siamo qui per salvare il mondo, siamo qui per cercare di comprendere insieme come renderlo un posto migliore, più libero, attraverso la cultura”.


Articolo pubblicato il giorno 19 Settembre 2024 - 21:20


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