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Napoli, anche un medico del Vomero nella rete degli usurai della Stadera: i 20 INDAGATI

Quando non pagavano le vittime dell'usura convocate in una palestra e minacciate di morte con mazze da baseball

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Napoli. Venti indagati, ognuno con un ruolo ben preciso nel circuito degli usurai della “Stadera” legati al clan Contini e controllati dal 53enne Angelo Alfieri.

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Due fratelli, un piccolo imprenditore della zona di Poggioreale e un medico del Vomero, che da dieci anni erano finiti nella rete degli strozzini. Costretti a pagare sempre senza mai riuscire ad estinguere il debito con interessi che arrivavano anche al 100% mensile e in alcuni casi addirittura al 200%.

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Le loro dettagliate denunce e poi le intercettazioni telefoniche e ambientali, coordinate dalla Dda di Napoli (pm Alessandra Converso, procuratore aggiunto Rosa Volpe) hanno consentito ai carabinieri di raccogliere le prove sufficienti per arrivare alla chiusura delle indagini.

Culminate in un blitz portato a compimento stamane dai carabinieri su disposzione dell’ordinanza cautelare del gip Giovanni Vinciguerra che ha interessato 15 dei venti indagati: 8 in carcere (ma uno è riuscito a fuggire) e 7 ai domiciliari.

Nelle 216 pagine dell’ordinanza cautelare si parla di minacce.”Ti spezzo a terra… puoi anche avere il morto in casa”. Le vittime venivano convocate, anche in una palestra di pugilato, e minacciate, anche con armi e mazze da baseball, quando le rate pattuite per la restituzione del debito non arrivavano.

Dalle indagini è emerso anche per esempio, che a fronte di un prestito di 10mila euro bisognava restituirne 30mila in 24 mesi: 13mila nei primi 12 mesi e poi fino all’estinzione del debito altri 17mila.

I tassi di interesse inizialmente applicati dalla banda erano vertiginosi: sono state documentate anche richieste che sfioravano il 1000%. Pressioni impossibili da sopportare per le vittime che alla fine però riuscivano a ottenere importanti riduzioni comunque ben oltre il consentito: in un caso la richiesta era stata del 137,14% con tanto di rate “a fondo perduto” in caso di mancato rispetto dei termini di restituzione.

Il debitore però era incapace di sostenere la restituzione di quel peso economico e la banda ha deciso di essere più clemente: alla fine a fronte di un prestito di 3500 euro ne sono stati restituiti solo 5900, per un tasso complessivo di 48,40%. Ma sono state documentate dai militari prestiti restituiti a tassi del 188%, 205% e anche superiori, per debiti di piccola entità, di qualche migliaio di euro.

Tassi che scendevano, ma sempre rimanendo ben oltre al tasso effettivo globale medio stabilito dal ministero dell’economia e della finanza, quando i prestiti erano nell’ordine di diverse decine di migliaia di euro.

Dalle indagini è emerso che con il ruolo di capi e promotori e/o organizzatori figuravano  Giovanni Alfiero, Costantino Bacioterracino, Ciro Botta (già indagato nell’inchiesta sulla gestione dei servizi dell’ospedale san Giovanni Bosco da parte del clan Contini),  Raffaele Cacciapuoti,  Massimo Cerrato detto “Massimino” o “Massimino l’elettrauto”,  Vincenzo Cosenza, Mirko Davide detto “o Pop”,Fiore Ferraro, Adele Maraucci ed  Elisabetta Visco.

Erano quelli che erogavano i prestiti a tassi usurai, avvalendosi della intermediazione di  Angelo Alfieri, che aveva il ruolo di organizzatore e provvedeva a reperire clientela, nonché alla consegna materiale del denaro dato in prestito e alla riscossione delle rate gli altri intervenendo sia nella fase delle trattative, sia nel recupero delle somme di denaro date in prestito.

Elenco degli indagati

  • ALFIERI Alessia,  Napoli 1994,  INDAGATA
  • ALFIERI Angelo, Napoli 1971, CARCERE
  • ALFIERI Giovanni, detto “Gianni”, Napoli 1964,  CARCERE
  • BACIOTERRACINO Costantino, Napoli,1956,  CARCERE
  • BACIOTERRACINO Nunzio, Napoli 1984, INDAGATO
  • BOTTA Ciro,  Napoli 1967,  INDAGATO
  • BOVE Pietro, Napoli 1964, INDAGATO
  • CACCIAPUOTI Raffaele, Mugnano di Napoli 1988, ARRESTI DOMICILIARI
  • CERRATO Massimo, detto “Massimino” o “Massimino l’elettrauto”, Napoli 1972,  ARRESTI DOMICILIARI
  • CIMMINIELLO Annunziata, Napoli 1988,  INDAGATA
  • CIMMINIELLO Giuseppe, Napoli 1990,  ARRESTI DOMICILIARI
  • CIMMINIELLO Leonardo, Napoli 1995,  ARRESTI DOMICILIARI
  • CINQUE Salvatore, detto “Totoriello”, Napoli 1966, CARCERE
  • COSENZA Francesco, Napoli 1970,  CARCERE
  • COSENZA Vincenzo, detto “o Muratore”,  Napoli 1991,  ARRESTI DOMICILIARI
  • DAVIDE Mirko, detto “o’ Pop”, Napoli 1993,  CARCERE
  • FERRARO Fiore, Napoli 1963,  CARCERE
  • FERRARO Lucia, Napoli.1962, ARRESTI DOMICILIARI
  • MUSELLA Fabio,Napoli 1983,  CARCERE
  • VISCO Elisabetta, detta “Elisa”, Napoli 1980,  ARRESTI DOMICILIARI
RIPRODUZIONE RISERVATA
Articolo pubblicato il giorno 24 Settembre 2024 - 15:09 / di Cronache della Campania


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