“Ho sempre detto solo la verità. Non ho assolutamente paura di aver commesso reati; reati li commette chi dice bugie.
Ero in stretto contatto con il ministro e quindi ho ascoltato e letto messaggi di molte persone, inclusi alcuni che, a mio avviso, hanno ricattato il ministro. Chi siano queste persone, bisogna chiederlo a lui.
Posso solo dire che ci sono direttori di settimanali coinvolti…” afferma Maria Rosaria Boccia in un’intervista a La Stampa riguardo al suo rapporto con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
“Mi sento tradita – continua – da persone a cui voglio bene: sicuramente mi sento non rispettata dal ministro Sangiuliano. Se lui si pente delle bugie dette e mi chiede scusa con gli stessi mezzi che ha usato per farmi passare per quella che non sono, lo perdono di certo. Io sono sempre aperta alle persone per bene, sono una cristiana che crede nei valori.”
Sotto il profilo del sessismo e del mancato rispetto dei valori cristiani, Boccia ha anche delle critiche per la premier Giorgia Meloni.
“Chi richiama i valori dell’essere donna ha il diritto e il dovere di difendere la propria dignità, come ‘l’altra persona’ – afferma Boccia, riferendosi all’annuncio della premier della fine della sua relazione sentimentale con Andrea Giambruno – ha fatto quando ha interrotto una relazione profonda tramite un post sui social dopo che il compagno aveva violato un sentimento d’amore.
Mi chiedo perché invece io vengo trattata con arroganza, additata senza nome e cognome. I comportamenti sessisti vanno denunciati sempre, come lei ha fatto anche utilizzando i social, perché una donna deve proteggere la propria dignità indipendentemente dal ruolo che ricopre.
Non si può rivendicare la dignità di una donna offesa nei sentimenti a fasi alterne, né ci si può dire cristiani senza praticare il perdono. Io mi limito a difendermi da un comportamento sessista.”
Sessismo di cui anche il ministro Sangiuliano è accusato e che Boccia dice essere stato alla base dei sospetti che l’hanno spinta a registrare e fotografare ogni cosa, a dispetto di chi nel centrodestra l’ha accusata “con molta fantasia” di aver registrato per conto terzi per orchestrare un complotto e un ricatto contro il ministro.
“Il ministro ha detto a fine luglio una frase che mi ha colpito molto: ‘Io sono uomo, sono il ministro, rappresento l’istituzione, in futuro nessuno crederà a quello che tu dirai’.” Ed ecco che ora “io ho semplicemente dei documenti per certificare la verità di una donna che diversamente non sarebbe stata creduta”.
Diversa è invece la spiegazione del filmato con gli occhiali all’interno del Parlamento: “volevo provarli, li avevo appena comprati. Tutto legale: quando registrano si accendono lucine a LED ai lati. Altrimenti dovremmo mandare a processo centinaia di italiani: tutti fanno foto e video con gli smartphone quando vanno in Parlamento…”.
Infine, una smentita e una sfida da Boccia a Sangiuliano riguarda la chiave d’oro della città ricevuta dal Comune di Pompei, che il ministro ha dichiarato di aver inizialmente ritenuto di poco valore e consegnata allo Stato, a differenza del predecessore Franceschini che se l’era portata a casa. “Il ministro ha saputo fin dall’inizio che non era una patacca. Ce la fa vedere il ministro questa chiave protocollata nelle stanze del ministero?”
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