Gaetano Tufo, latitante da mesi, è stato arrestato in un casolare di Giugliano. Il 53enne di Marano di Napoli, ritenuto capo di un’organizzazione criminale internazionale dedita al gioco d’azzardo illegale, era ricercato dalla scorsa febbraio.
Noto per la sua capacità di sfuggire alla giustizia, Tufo è stato arrestato in passato con accuse simili e ha una lunga storia di latitanza.
Questa volta, le indagini della Guardia di Finanza, condotte con l’ausilio di intercettazioni e sorveglianze, hanno portato all’individuazione del suo nascondiglio.
L’organizzazione criminale di Tufo operava su vasta scala, con ramificazioni in diversi Paesi europei. Il gruppo era coinvolto in attività illecite come le scommesse clandestine online e la gestione di slot machine non autorizzate.
L’arresto di Tufo rappresenta un duro colpo per questa organizzazione criminale e dimostra l’efficacia della collaborazione internazionale nel contrasto al gioco d’azzardo illegale.
Gaetano Tufo, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare emessa a febbraio dal Tribunale di Napoli Nord nell’ambito di un’indagine su scommesse clandestine e slot machine, è stato arrestato.
Anche nei mesi precedenti era riuscito a sfuggire alla giustizia per un’altra inchiesta della magistratura, da cui era stato poi assolto grazie al riesame. Un episodio simile si era verificato anni prima: Tufo, accusato di legami con il clan Polverino, venne arrestato mentre era in spiaggia sul litorale laziale, dopo un periodo di latitanza.
Tre ordini di arresto e tre fughe, fino a oggi, quando il latitante è stato finalmente catturato.Nelle prime ore di questa mattina, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha proceduto all’arresto del 53enne.
Tufo era ricercato dal 1° febbraio, a seguito di un’ordinanza del G.I.P. del Tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura della Repubblica. L’ordinanza riguardava undici membri di un’organizzazione criminale transnazionale, con collegamenti in Austria, Serbia e Regno Unito, impegnata sia nella raccolta illegale di scommesse online che nella distribuzione di apparecchi da intrattenimento manomessi in vari esercizi della provincia di Napoli, scollegati dalla rete telematica dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
L’arresto di Tufo è stato il risultato di un’articolata operazione investigativa diretta dalla Procura e condotta dalla Guardia di Finanza, con intercettazioni, pedinamenti e perquisizioni in diverse località del territorio di Giugliano, nonché sorveglianza all’estero grazie alla cooperazione internazionale di polizia.
Le indagini, supportate da strumenti tecnologici avanzati, droni e intercettazioni telefoniche, hanno permesso di rintracciare le utenze telefoniche utilizzate da Tufo e dai suoi familiari, portando infine alla sua cattura presso l’abitazione di famiglia.
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