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Evacuazione Campi Flegrei: via anche da scuole e ospedali

Interessati anche i quarti napoletani di Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Posillipo.

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L’esercitazione vulcanica dell’11 e 12 ottobre sui Campi Flegrei coinvolgerà anche le zone rosse del Comune di Napoli, in cui attualmente si avverte uno scarso interesse dei cittadini ovvero Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo e Posillipo.

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“Le esercitazioni sono importanti, soprattutto per i cittadini perché in questo modo riusciamo a testare effettivamente se le attività messe in campo sono utili e se bisogna migliorare su alcune criticità, che naturalmente soltanto testando possono essere scoperte”.

Lo ha detto il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, a margine dell’incontro con i cittadini sull’esercitazione di emergenza vulcanica ai Campi Flegrei in programma per l’11 e 12 ottobre.

Il sindaco ha quindi incoraggiato i cittadini ad iscriversi all’esercitazione, per ottenere una adesione molto maggiore di quella della precedente esercitazione di giugno, cui parteciparono solo poche persone. All’esercitazione si può aderire dal sito web della Protezione civile.

Il 12 ottobre ci sarà una simulazione di evacuazione con i cittadini che decideranno di partecipare e anche con le scuole e gli ospedali. A questo riguardo, i responsabili dell’esercitazione chiedono ai genitori di collaborare, ad esempio non andando a scuola dai figli, che verranno portati nelle aree sicure dai docenti addestrati.

Per i cittadini che aderiscono ci sarà la raccolta in cinque punti di ritrovo, da cui saranno poi portati con i bus della Regione Campania: quindi ci sarà la simulazione del loro trasferimento via treno in Lombardia e in altre regioni. Negli ospedali saranno mobilitati personale e automezzi, con la simulazione dei pazienti da evacuare.

Il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano ha spiegato: “Sappiamo che i napoletani tendono un po’ a stare staccati da questa paura, perché si sentono come abbastanza lontani, ma non è così perché la zona rossa prende una fetta di Napoli.

Faccio un esempio abbastanza semplice: se si facesse l’esercitazione per rischio Vesuvio la partecipazione dei cittadini sarebbe più forte, perché il Vesuvio si vede, è immediatamente percepibile. Ma i napoletani devono sapere che esiste una serie di vulcani sotterranei ai Campi Flegrei: esiste, c’è, anche se dal punto visivo si percepisce molto di meno. Serve quindi una grande attività di prevenzione”.

Ciciliano alla domanda se oggi sia da temere il vulcano sotterraneo dei Campi Flegrei ha risposto: “Temere è una parola che significa tanto e può significare poco. La cosa importante è che si sia chiari con la cittadinanza: sono terre tra le più controllate al mondo, con la comunità scientifica internazionale che collabora con quella nazionale.

Non vogliamo allarmare la popolazione, ma si deve capire che potenzialmente ci si trova in un territorio che può portare a situazioni di grandissimo disagio, se non di morte e distruzione. Il fatto che la comunità scientifica studia questo fenomeno ogni giorno, ci fa stare moderatamente sereni”. 

 

 


Articolo pubblicato il giorno 27 Settembre 2024 - 07:15


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