Un detenuto nigeriano di 32 anni, ritenuto un trafficante di migranti e altre gravi accuse, è stato trovato impiccato nella sua cella presso la Casa Circondariale di Ariano Irpino nel pomeriggio.
Nonostante l’intervento della Polizia penitenziaria e del personale sanitario, non è stato possibile salvargli la vita. La notte precedente, lo stesso detenuto aveva aggredito violentemente alcuni agenti, causando ferite a quattro di loro, che hanno dovuto ricevere cure mediche, con un totale di 70 giorni di prognosi.
La notizia è stata diffusa da Gennarino De Fazio, segretario della Uilpa Polizia Penitenziaria, il quale ha sottolineato che il numero di suicidi tra i detenuti dall’inizio dell’anno è salito a 71, a cui si aggiungono sette membri della Polizia penitenziaria.
De Fazio ha evidenziato le condizioni critiche delle carceri italiane: sovraffollamento con 15mila detenuti in più rispetto alla capacità, carenze di organico di 18mila unità nella Polizia penitenziaria, strutture fatiscenti e disorganizzazione diffusa.
Le prigioni, ha aggiunto, non riescono più a svolgere le loro funzioni, diventando invece luoghi di violenza e morte. De Fazio ha ribadito la necessità di misure urgenti, come la riduzione della densità carceraria, il potenziamento della Polizia penitenziaria e il miglioramento dell’assistenza sanitaria e psichiatrica. Inoltre, ha sollevato dubbi sulle azioni annunciate dal Ministro della Giustizia Carlo Nordio dopo l’approvazione del decreto carceri, chiedendo se siano state intraprese misure concrete.
Ieri aveva appiccato il fuoco alla sua sezione ferendo alcuni agenti
Il detenuto era accusato di essere un trafficante di migranti e coinvolto in crimini gravissimi, tra cui sequestro di persona, violenza sessuale, omicidio aggravato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
La scorsa notte aveva appiccato un incendio nella sua sezione del carcere, ferendo alcuni agenti. Oggi è stato trovato impiccato nella cella di sicurezza dove era stato trasferito.
L’Unione Sindacale Polizia Penitenziaria (Uspp), con il presidente Giuseppe Moretti e il segretario regionale Ciro Auricchio, ha denunciato il continuo verificarsi di eventi critici, come suicidi, evasioni e aggressioni, sottolineando la mancanza di attenzione alla salute mentale in carcere e il crescente isolamento della Polizia penitenziaria.
Anche Tommaso De Lia, segretario regionale CON.SI.PE Campania, ha affermato che i detenuti con problemi psichiatrici dovrebbero essere trattati in strutture adeguate. Vincenzo Santoriello, delegato nazionale CON.SI.PE, ha definito le carceri campane “allo sbando”, mentre Luigi Castaldo, vicepresidente dello stesso sindacato, ha criticato il sistema penitenziario attuale, affermando che sta generando violenza e suicidi.
Articolo pubblicato il giorno 16 Settembre 2024 - 21:03