L’esplosione nel cuore antico di Napoli ha fatto tre vittime nel quartiere di Forcella.
L’incidente, avvenuto nel tardo pomeriggio di sabato in un basso , ha lasciato la comunità sgomenta e in lutto.
Tre uomini di origine bengalese, sono rimasti intrappolati tra le fiamme e le macerie. L’ultima vittima in ordine di tempo aveva 60 anni ed era ricoverato al Cardarelli con ustioni sul 65 per cento del corpo. Prima di lui erano morti un uomo di 41 e una di 43 anni.
Nonostante i tempestivi interventi dei vigili del fuoco e del personale sanitario, per loro non c’è stato nulla da fare. Le cause dell’esplosione sono ancora al vaglio degli inquirenti, ma si sospetta un guasto ad una bombola di gas.
Forcella, da sempre un quartiere popolare e multietnico, è oggi unita nel dolore. Amici e vicini dei tre uomini deceduti descrivono le vittime come persone tranquille e lavoratrici. “Erano bravissime persone, sempre disponibili ad aiutare gli altri”, racconta un residente, gli occhi lucidi.
La tragedia di Forcella riaccende i riflettori sull’emergenza abitativa che affligge molti quartieri popolari di Napoli. L’appartamento dove si è verificata l’esplosione era in condizioni precarie, come denunciano da tempo gli abitanti della zona. “Questi incidenti non devono più accadere”, tuona [nome di un rappresentante locale], “è necessario intervenire con urgenza per garantire condizioni di vita dignitose a tutti i cittadini”.
La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Gli inquirenti stanno acquisendo tutti gli elementi utili a ricostruire la dinamica dell’accaduto e a individuare eventuali responsabilità. Intanto, le famiglie delle vittime, assistite da avvocati, si preparano a presentare denuncia.
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