Napoli, conte: "juve nella mia storia, un'emozione tornare. ma sfida vale tre punti come tutte"
Alla vigilia della sfida tra Napoli e Juventus, il tecnico azzurro Antonio Conte ha tenuto una conferenza stampa carica di attesa e riflessione, sottolineando l’importanza di affrontare ogni partita con la massima serietà. “Ogni partita vale 3 punti, e per noi ogni incontro sarà un test da superare con concentrazione”, ha dichiarato Conte, mettendo in evidenza l’importanza di dare continuità ai recenti risultati positivi.Riguardo al valore della sfida contro i bianconeri, Conte ha riconosciuto che le due squadre partono da situazioni diverse, ma entrambe condividono la voglia di riscatto: “Siamo su piani differenti, ma sia noi che la Juve abbiamo la stessa ambizione di rivalsa.
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Loro non si accontentano del terzo posto dell’anno scorso, e nemmeno noi possiamo permetterci di rimanere distanti dalle prime.”
Conte ha poi rivolto un pensiero commosso a Totò Schillaci, recentemente scomparso a soli 59 anni: “Era un simbolo per noi del Sud, una persona che ce l’aveva fatta.Sono profondamente rattristato dalla sua perdita.” Il tecnico ha anche riflettuto sul proprio legame con la Juventus, squadra in cui ha trascorso 13 anni da calciatore e che ha guidato da allenatore per nove anni: “Faccio parte della storia della Juventus, e nessuno potrà cancellarla.
Sarà una grande emozione tornare lì, anche perché ci saranno i tifosi.”
Infine, Conte ha espresso parole di stima per Thiago Motta, nuovo tecnico della Juventus, definendolo “un ragazzo serio e preparato” e riconoscendo l’importanza dell’eredità che raccoglie alla guida dei bianconeri: “Allenare la Juve non è mai banale, la richiesta è sempre quella di vincere.”
Conte ha toccato anche il tema del calendario e delle competizioni europee. “Non giocare le coppe ci dà il vantaggio di poter lavorare di più.
Quando arrivi in un nuovo club, hai bisogno di tempo per impostare le tue idee”, ha spiegato il tecnico, evidenziando come l’assenza di impegni europei permetta alla squadra di concentrarsi maggiormente sul lavoro settimanale.Tuttavia, Conte ha ammesso che questo rappresenta anche uno svantaggio: “La rosa non è competitiva come quella di una squadra costruita per affrontare le coppe”.
Riferendosi poi al recente episodio di gioco violento che ha coinvolto Khvicha Kvaratskhelia nella gara contro il Cagliari, Conte ha espresso la sua ferma condanna verso certi atteggiamenti in campo: “Odio il gioco violento.
Anche da calciatore non mi sono mai permesso di fare falli duri o di chiedere ai miei giocatori di farlo”. L’allenatore ha richiamato l’attenzione sull’importanza di tutelare i giocatori più talentuosi: “A Cagliari c’è stato un fallo ‘intimidatorio’.Gli arbitri non devono avere paura di sanzionare certi comportamenti, non voglio pensare che il calciatore del Cagliari volesse far male, ma sanzionare quei falli è fondamentale per proteggere i talenti”.
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