ULTIMO AGGIORNAMENTO : 5 Settembre 2024 - 14:23
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Camorra, il clan Picca voleva realizzare un forno crematorio sui terreni della Curia ad Aversa

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Un nuovo, inquietante capitolo si aggiunge alle indagini sul cartello camorristico di Aldo Picca, sgominato dalla Dda ieri nella provincia di Caserta.

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Secondo le accuse, il boss avrebbe tentato di estorcere del terreno alla Curia Vescovile di Aversa, con l’intento di realizzare un impianto di cremazione a ridosso di un cimitero.

L’indagine ha portato alla luce un piano criminale che vedeva coinvolti un professore e suo padre, ignari affittuari dei terreni. Picca, individuate le vittime, le avrebbe contattate e minacciate per costringerle a cedergli l’area.

Dalle conversazioni intercettate emerge la spietata determinazione del boss: “La terra serve a me”, avrebbe tuonato, di fronte alle timide minacce di denuncia del professore, all’oscuro della sua identità.

“Lui è professore e io sono delinquente”.

Il padre, nel tentativo di placare gli animi, avrebbe cercato di mediare, ma Picca avrebbe sottolineato con arroganza la differenza tra loro: “Lui è professore e io sono delinquente”.

L’area in questione, destinata all’uso agricolo, era stata abusivamente occupata con un campo di calcetto e delle baracche,all’insaputa della Curia. L’intera vicenda rappresenta un nuovo tassello nel mosaico delle attività illecite del clan Picca e getta una luce ancora più inquietante sulla figura del boss.




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