Napoli. Senza una prova certa e inconfutabile la coppia di genitori raggiunti dall’avviso di garanzia per l’omicidio colposo di Chiara Jaconis nega qualsiasi responsabilità
E’ il gioco delle parti. Al momento la polizia e la Procura di Napoli non ha certezza che quella statua caduta dal balcone al civico 4 di via Santa Teresa agli Spagnoli appartenga ai due professionisti incensurati ai quali è stato notificato il provvedimento, come atto dovuto, (sono indagatidi concorso in omicidio colposo e omissioni di controllo e i loro due bambin) per poter svolgere l’autopsia sul corpo della sfortunata turista padovana.
La coppia che si è mostrata parecchio addolorata per quanto accaduto a pochi passi da casa loro, ha più volte negato che l’oggetto precipitato sia di loro proprietà.
Ma la polizia nel corso della perquisizione, nella loro abitazione che è iniziata ieri pomeriggio e che si è conclusa a notte inoltrata, ha prelevato i cellulari e i computer presenti, dai quali si pensa possano venire fuori le immagini della statua “incriminata”.
Si tratta di una statua ritraente il volto di un faraone, verosimilmente un souvenir di viaggio, ce n’erano diversi in casa. Tra l’altro secondo le testimonianze raccolte dalla Polizia , già in altre occasioni erano piovuti dall’abitazione coinvolta nella vicenda vari oggetti che però non avevano mai determinato gravi conseguenze.
L’oggetto che provocato le ferite mortali al capo di Chiara Jaconis, durante la caduta, si è infranto sul balcone sottostante sul quale ne sono stati riscontrati e sequestrati alcuni frammenti. Sul balcone anche i segni dell’impatto. I restanti pezzi sono stati rinvenuti e repertati in strada, nelle immediate vicinanze del luogo dove Chiara si è accasciata.
Articolo pubblicato il giorno 19 Settembre 2024 - 13:41
