Meno di due giorni di latitanza per il nipote del boss. Era a Castel Volturno a pochi chilometri dalla sua Bagnoli.
Stamane gli agenti della Squadra Mobile di Napoli lo hanno stanato in una villetta.
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Gennaro Esposito, 20 anni detto Sesè come il fratello Carmine, entrambi nipoti del boss di Bagnoli ,Massimiliano Esposito o’ scugnat, unico ancora irreperibile.
Era ricercato nell’ambito dell’inchiesta sulla camorra dell’area flegrea. Due giorni fa i carabinieri, su disposizione della Dda di Napoli hanno notificato l’ordinanza cautelare a 13 persone del clan (11 in carcere e due donne ai domiciliari) mentre altri 4 sono indagati a piede libero.
Sono tutti accusati, dal gip Isabella Iaselli, di far parte del clan dei coniugi Massimiliano Esposito e Maria Matilde Nappi.
Ad appena 18 anni Genny Sesè partecipa a un summit con altri sodali del clan alla Masseria Cardone nel corso del quale insieme con i Licciardi si decide l’alleanza con i Vollaro di Portici.
I Troncone nel 2022 volevano ucciderlo “perché si era dato alla malavita”
E qualche giorno dopo precisamente la sera del 7 ottobre 2022 Carmine Esposito riferisce a Massimiliano Esposito che “quelli di Fuorigrotta” (ndr. i Troncone) erano ala ricerca del fratello Gennaro perché “dovevano spararlo in testa” perché si era dato alla malavita.
Il ruolo nel clan di Gennaro Esposito “Sesè”
Il giovane Gennaro Esposito “Sesè” ha avuto il ruolo importante nel clan partecipando ai summit a Scalea con tutta la famiglia Esposito dove lo zio boss era agli arresti domiciliari, ha gestito anche il traffico di droga e ha occupato abusivamente insieme ad altri complici una abitazione nella zona di Bagnoli.