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TikTok e ile Fake News: Tra Algoritmi Virali e Censura Selettiva

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Negli ultimi anni, TikTok è diventato una delle piattaforme social più influenti al mondo, con milioni di utenti che caricano e consumano video ogni giorno. Tuttavia, con questa crescita esponenziale è emerso un problema serio e preoccupante: la diffusione delle fake news.

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Non è solo la presenza di disinformazione sulla piattaforma a destare preoccupazione, ma anche il modo in cui TikTok, attraverso il suo algoritmo, sembra gestire (o meglio, non gestire) questa questione.

L’Algoritmo di TikTok: Un Amplificatore di Disinformazione?

Uno degli aspetti più controversi della piattaforma è il funzionamento del suo algoritmo. TikTok è noto per promuovere contenuti che hanno un alto potenziale di viralità, indipendentemente dalla loro accuratezza o veridicità.

Questo significa che video contenenti fake news, soprattutto se presentati in modo accattivante o emotivamente coinvolgente, tendono a essere spinti verso un pubblico più ampio. Nel frattempo, i creatori di contenuti che si dedicano a smontare e verificare le notizie false sembrano essere penalizzati, con i loro profili relegati a un angolo meno visibile della piattaforma.

Questo comportamento solleva domande su quale sia il vero obiettivo di TikTok: promuovere un ambiente sicuro e informato o massimizzare il coinvolgimento degli utenti a qualsiasi costo, anche a discapito della verità?

Un Occhio di Riguardo per i Media Tradizionali

Un’altra accusa mossa contro TikTok è il trattamento di favore riservato ai media tradizionali. I proprietari cinesi della piattaforma sembrano fare molta attenzione a non inimicarsi i grandi attori dell’informazione mainstream, mantenendo rapporti di collaborazione e garantendo loro visibilità. Tuttavia, il panorama cambia drasticamente quando si tratta di media locali e indipendenti, quelli che operano in prima linea sul territorio. Questi ultimi spesso si trovano a scontrarsi con un muro di indifferenza o, peggio ancora, con algoritmi che penalizzano la loro presenza online.

TikTok, infatti, ha più volte dimostrato di applicare una moderazione contenutistica discutibile, dove video sportivi vengono etichettati come violenti, contenuti umoristici come atti di bullismo, e viceversa. Nel contempo, video che effettivamente contengono materiale sensibile o violento rimangono visibili per periodi di tempo prolungati, nonostante le segnalazioni da parte degli utenti. Questo approccio selettivo alla moderazione non fa altro che alimentare la sfiducia nei confronti della piattaforma.

Le Implicazioni in Italia: Leggi Esistenti, Applicazione Mancante

In Italia, la questione è particolarmente delicata. Esistono leggi progettate per contrastare la disinformazione e proteggere i cittadini da contenuti inappropriati o fuorvianti. Tuttavia, queste leggi spesso rimangono inapplicate, lasciando campo libero a piattaforme come TikTok per operare al di fuori di un controllo efficace.

Questa disparità di trattamento e la mancanza di trasparenza nella gestione dei contenuti sollevano preoccupazioni più ampie sulla fiducia che gli utenti possono riporre in TikTok. In Cina, i cittadini possono essere abituati a un certo grado di controllo e censura, ma in Italia, dove la libertà di espressione e la tutela dei diritti sono pilastri fondamentali, un simile approccio è destinato a incontrare resistenza.

TikTok si trova a un bivio. Se da un lato la piattaforma continua a crescere e a influenzare le vite di milioni di utenti, dall’altro deve fare i conti con le responsabilità che derivano dalla sua posizione di potere. La gestione delle fake news e la moderazione dei contenuti devono essere affrontate con maggiore serietà e trasparenza. Sopratutto creando canali di contatto diretti con i quali poter dialogare e cercare di migliorare il rapporto con gli utenti , al pari degli altri social come Meta e Google, che in questo momento sono nettamente più affidabili del social cinese, nonostante i tanti problemi che pure li affligono.
Solo così TikTok potrà sperare di mantenere la fiducia degli utenti e degli addetti ai lavori, dove la consapevolezza e la protezione dei diritti sono questioni di primaria importanza.





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