Il Congresso Nazionale della Società Geologica Italiana e della Società Italiana di Mineralogia e Petrologia si terrà a Bari, riunendo oltre 1000 geologi e presentando 1200 ricerche su temi cruciali come i cambiamenti climatici, l’evoluzione della Terra, i rischi geologici e la sostenibilità ambientale. Tra i temi di punta, gli impatti degli incendi sulle frane e sul dissesto idrogeologico verranno esaminati attentamente.
Salvatore Martino, ordinario di Geologia Applicata presso l’Università La Sapienza di Roma e rappresentante della Società Geologica Italiana, ha dichiarato: “Una frana su dieci, nella stagione piovosa successiva, può essere conseguenza di un incendio avvenuto nella precedente stagione estiva. Stiamo conducendo specifiche ricerche scientifiche per comprendere meglio questi fenomeni.”
Gli studi dimostrano che gli incendi estivi, come quello recente sulla collina di Monte Mario a Roma, aumentano la predisposizione del territorio a frane durante le piogge autunnali. La ricerca è in corso anche in altre aree critiche come la collina dei Camaldoli a Napoli e l’isola di Ischia, dove incendi dolosi hanno recentemente minacciato aree urbane.
Nel contesto del progetto nazionale RETURN, finanziato dal PNRR, si stanno studiando i rischi naturali e antropici nel contesto dei cambiamenti climatici. Martino ha sottolineato l’importanza di considerare gli effetti concatenati degli eventi naturali e antropici, che possono preparare il terreno a frane e altri fenomeni di instabilità.
Il progetto FIRE (wildFIre-related landslide scenarIos for territorial planning and Risk managemEnt) dell’Università La Sapienza di Roma adotta un approccio multidisciplinare, coinvolgendo geologi, ingegneri e architetti del paesaggio per sviluppare strategie di mitigazione del rischio.
Articolo pubblicato il giorno 6 Agosto 2024 - 18:14