Una relazione ufficiale dei Vigili del Fuoco, datata 5 marzo 2015, aveva avvertito l’allora sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, della presenza di gravi rischi strutturali nei ballatoi della Vela Celeste di Scampia. Questo documento, indirizzato anche alla prefettura e alla questura, segnalava il “crollo parziale di una passerella d’accesso ai ballatoi del secondo piano e il degrado strutturale di tutte le altre passerelle del primo, secondo e terzo piano”.
Oggi, il Corriere della Sera riporta la notizia, evidenziando che tali avvertimenti furono trasmessi oltre nove anni fa dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco. Il 22 luglio scorso, il cedimento di un ballatoio del terzo piano ha provocato una tragedia: tre persone sono rimaste uccise e altre undici ferite.
Questo tragico evento ha portato alla luce i numerosi segnali di allarme che erano stati ignorati. Nei giorni successivi al crollo, è emerso anche un documento del 2016, legato al bando ‘Restart Scampia’, che sottolineava i rischi strutturali della Vela Celeste. I tecnici avevano evidenziato “distacchi delle passerelle, con grave pericolo per i residenti”.
Il documento descriveva dettagliatamente lo stato di degrado delle strutture: “L’intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani è costituita da passerelle in acciaio e cemento armato posizionate nella parte centrale tra i due corpi di fabbrica paralleli… una struttura in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione che si è protratta negli anni”.
La mancanza di interventi adeguati ha portato a conseguenze drammatiche. Gli abitanti della Vela Celeste avevano più volte sollecitato interventi di manutenzione, senza ottenere risposte concrete. Ora, con l’attenzione pubblica e mediatica focalizzata su questo caso, ci si interroga sulle responsabilità e su come prevenire simili tragedie in futuro.
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