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Parroco sequestrato e rapinato: caccia ai banditi a Mercato San Severino

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Un vile atto criminale ha sconvolto la comunità di Mercato San Severino,in provincia di Salerno, dove don Peppino Iannone, stimato parroco della chiesa di Santa Maria delle Grazie, è stato vittima di una rapina nella notte tra venerdì e sabato.

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Intorno alle 3, tre malviventi, con il volto travisato da passamontagna, hanno fatto irruzione nella casa canonica, situata nel cuore di corso Diaz.

Il parroco, sorpreso nel sonno, è stato immobilizzato e minacciato. I rapinatori, dopo aver disattivato il suo cellulare, hanno perquisito l’abitazione alla ricerca di denaro. Non trovando una cassaforte, si sono accontentati di un piccolo bottino di circa mille euro.

Lo choc e la paura hanno provocato un malore a don Peppino, costringendo i malviventi alla fuga. Il parroco, appena ripresosi, ha allertato le forze dell’ordine e il personale sanitario. Giunti sul posto, i carabinieri hanno avviato le indagini, mentre i medici del 118 hanno prestato le prime cure al sacerdote.

I banditi entrati nella canonica passando da un terrazzino

Secondo le prime ricostruzioni, i malviventi avrebbero raggiunto la canonica arrampicandosi sul terrazzino e forzando una porta secondaria. Fondamentali saranno le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona per risalire all’identità dei responsabili.

La notizia ha suscitato grande sdegno e preoccupazione nella comunità. L’arcivescovo di Salerno, monsignor Andrea Bellandi, e il sindaco Antonio Somma hanno espresso la loro vicinanza a don Peppino, così come numerosi fedeli.

“Un atto vile e inaccettabile”, ha commentato il sindaco Somma, sottolineando la necessità di rafforzare i controlli sul territorio. “Esprimiamo la nostra solidarietà a don Peppino, un uomo che si dedica con passione alla nostra comunità”.

Don Peppino Iannone, oltre ad essere parroco, ricopre numerosi incarichi ecclesiali e svolge un’intensa attività didattica. La sua figura è molto apprezzata e stimata in città.

Le indagini sono in corso e si concentrano sull’analisi delle immagini delle telecamere di sorveglianza e sull’interrogatorio di eventuali testimoni.




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