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Napoli, il mistero dell’omicidio dell’agente di riscossione Carlo Bocchetti

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Napoli. E’ stato ucciso Carlo Bocchetti il 59enne agente riscossore di crediti per conto di un’agenzia privata.

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Il 18 giugno scorso fu trovato privo di vita nella sua abitazione in via Generale d’Ambrosio a pochi passi dall’Albergo dei poveri di Piazza Carlo III. Era steso sul divano con dei lividi al collo.

E -come anticipa Il Mattino- quei segni erano il chiaro segnale di uno strangolamento. Conferma arrivata dopo due mesi circa dalla perizia medico legale svolta sul corpo.

Ora quindi, la squadra mobile di Napoli sotto il coordinamento della Procura di Napoli indaga per omicidio. La vittima aveva bevuto tanto vino. A terra furono trovate decine di bottiglie.

L’assassino ha approfittato probabilmente del suo stato di incoscienza e ha avuto vita facile a strangolarlo a mani nude mentre l’uomo era sul divano.

Si cercano tracce genetiche sia sul corpo di Carlo Bocchetti sia sulle bottiglie di vino ma anche sulla porta e in casa.

Chi lo ha ucciso sicuramente è una persona che la vittima conosceva e che ha fatto entrare in casa. Non vi sono segni di effrazioni ne sulla porta ne su balconi e finestre. E tra l’altro dall’abitazione non è stato portato via nulla.

Le telecamere potrebbero venire in aiuto degli investigatori

E’ questo il mistero. Perché Carlo Bocchetti è stato ucciso. La polizia sta passando al setaccio tutte le telecamere pubbliche e private presenti nella zona per scovare qualche movimento sospetto.

Per il momento il giallo rimane. L’unica certezza è che Carlo Bocchetti è stato ucciso: ora bisogna scoprire perché e chi è stato.

 


Articolo pubblicato il giorno 13 Agosto 2024 - 07:46


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