Nel cuore pulsante di Napoli, tra vicoli suggestivi e monumenti storici, si cela un mistero che affascina studiosi e appassionati di leggende: la presunta tomba di Dracula. La storia, avvolta nel fascino del macabro e del soprannaturale, ruota attorno al sepolcro di Matteo Ferrillo, nobile napoletano del XV secolo, situato nel chiostro minore del Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova.
Tutto ebbe inizio nel 2002, quando lo storico Raffaello Glinni avanzò l’ipotesi che Vlad III Țepeș, il voivoda di Valacchia noto come “Dracula”, non fosse morto in battaglia come si credeva, ma fosse fuggito in Italia e poi a Napoli, dove sarebbe morto in esilio nel 1488.
A supporto della sua teoria, Glinni presenta diverse prove:
La presenza di simboli
Sul sepolcro di Ferrillo sono presenti simboli che richiamano l’Ordine del Drago, fondato dal padre di Vlad III.
Un’iscrizione misteriosa:
Una scritta in una lingua non identificata compare alle spalle della tomba, alimentando il mistero.
Il legame con la famiglia Ferrillo
Vlad III Țepeș aveva sposato una donna di origine napoletana, Maria Balsa, il che potrebbe avergli facilitato la fuga in Italia.
Il silenzio storiografico
La teoria di Glinni ha acceso un acceso dibattito tra storici e studiosi. Alcune critiche mosse all’ipotesi includono:
L’assenza di prove definitive: non vi è una prova concreta che identifichi i resti nella tomba come quelli di Vlad III Țepeș.
Incongruenze storiche: alcuni dettagli della fuga e dell’esilio di Vlad III Țepeș non coincidono con la realtà storica.
L’eccessiva enfasi su simbolismi: l’interpretazione dei simboli sul sepolcro è controversa e non definitiva.
Nonostante le controversie, la leggenda della tomba di Dracula a Napoli continua ad affascinare e attirare visitatori da tutto il mondo. Il sepolcro di Matteo Ferrillo è diventato un luogo di culto per gli appassionati del macabro e del mistero, alimentando l’alone di leggenda che avvolge la figura di Dracula.
La storia della tomba di Dracula a Napoli rimane un enigma irrisolto. Se la teoria di Glinni dovesse essere confermata, si tratterebbe di una scoperta sensazionale che riscriverebbe la storia del voivoda Vlad III Țepeș.
Indipendentemente dalla veridicità della leggenda, il mistero della tomba di Dracula continua ad alimentare la fantasia e ad arricchire il patrimonio storico e culturale di Napoli.
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