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Lo scandalo di Afragola, padre Gildi e le minacce da un pregiudicato di Secondigliano. LE INTERCETTAZIONI

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Vi è anche un episodio di una minaccia da parte di una persona legata alla malavita di Secondigliano al prete violentatore, padre Nicola Gildi, tra le oltre 40 pagine dell’ordinanza cautelare firmata tre giorni dal gip Caterina Anna Arpino del Tribunale di Napoli Nord.

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Era sessualmente insaziabile padre Nicola Gildi, uno dei due parroci della chiesa di Sant’Antonio di Afrgaola in carcere da due giorni insieme con il parroco don Domenico Silvetro (entrambi accusati di violenze sessuali) e altre 4 persone ai quali avrebbero commissionato la rapina di alcuni smartphone in ci erano immagini e messaggi che li comprometteva.

Una importante conferma anche in relazione alla attualità delle condotte sessuali dei frati, arriva da intercettazione datata 29 maggio 2024 e che allegata agli atti dell’indagine e dell’ordinanza cautelare.

In particolare quel giorno intorno alle 12,45 sull’utenza telefonica di padre Gildi arriva la telefonata di un uomo che si presentava come “don Ciro”.

Il prete veniva invitato a risolvere quanto prima un problema con un ragazzo di Procida…omissis… che peraltro gli aveva fatto leggere dei messaggi compromettenti che aveva sul telefono.

DON CIRO: “Allora Don Nicola, senti qua. Sono oi adesso con lui, io sono di Secondigliano… Ailora, dacci l’ultimo aiuto al ragazzo e tagliano questo bordello da mezzo, in modo che, tu non vai nei casini, lui non va nei casini, noi non facciamo casini tra (inc..), questo e quell’altro….Stanno i messaggi sopra alt elefono, che mi ha fatto leggere.. Come non lo conosci!!! Tu mi vorresti prendere e strunziare a me?”.

Padre Gildi sorpreso dalla telefonata, di contro gli rispondeva che non poteva far nulla per il ragazzo ma l’uomo iniziava a minacciarlo finanche di fargli togliere la tunica da prete che indossava.

DON CIRO: “E’ quindi, non lo so.. La possiamo risolvere questa situazione, o dobbiamo fare…???
GILDI: “Ma che cosa devo risolvere io? io voglio sapere che cosa devo risolvere? Scusami”
DON CIRO: “Come che cosa devi risolvere? Non ho capito”.
GILDI: “E’ che cosa devo risolvere?”
DON CIRO: “Il ragazzo vuole essere aiutato, gli puoi dare questo aiuto?”
GILDI: “Io non glielo posso dare.. Ed è una cosa che non c’entri tu, ed è una cosa che già ho detto a lui 50 volte, non posso…”
DON CIRO: “Allora che devo fare, devo venire io da vicino. e ti vuoi togliere la tonaca da dosso?”
GILDI: “E che vuoi fare?”
DON CIRO: “Dobbiamo arrivare a farti togliere la tonaca da dosso?”
GILDI: “Ma che ci azzecca questo?”
DON CIRO: “No, io te lo sto dicendo a te, perché è venuto a parlare con noi…”.

Padre Gildi, ricevute le minacce, gli chiedeva li motivo per il quale lo stava minacciando e l’uomo gli ricordava che li ragazzo era andato li da lui per raccontargli tutto. La conversazione poi si interrompeva bruscamente.

Da un accertamento effettuato sull’utenza utilizzata dall’uomo (Don Ciro), è emerso che essa risultava intestata …omissis… personaggio di Napoli- Capodichino, con precedenti penali a carico tra cui lesioni, minacce ed estorsione, quest’ultima a danno di un soggetto che veniva minacciato di rivelare ai suoi genitori il suo orientamento sessuale, se non effettuava 6 versamenti su carta post-pay, richiesta poi non andata a buon fine poiché la vittima denunciava il tutto alla Stazione carabinieri. Montemarano, in provincia di Avellino.

La PG, inoltre, accertava che il ragazzo usando l’utenza…omissis…, a lui intestata aveva contattato in più occasioni padre Gildi (12-13-14 maggio) senza riuscirci e che dall’intercettazione telematica, risultava che frate Gildi aveva una relazione sentimentale con…omissis…, al quale puntualmente consegnava del denaro, attraverso ricariche (40/50/60 euro) sulla carta poste-pay del ragazzo.

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