A causa di un grave guasto alla turbina, il termovalorizzatore di Acerra, un impianto fondamentale per la gestione dei rifiuti in Campania, è stato costretto a fermare il lavoro per almeno dieci giorni.
L’interruzione, annunciata dalla Regione Campania, rischia di innescare una nuova emergenza rifiuti, soprattutto con l’arrivo del caldo estivo.
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Le cause del guasto e le conseguenze
Il guasto al sistema di lubrificazione della turbina ha reso necessario lo spegnimento completo dell’impianto. Secondo le stime iniziali, la riattivazione potrebbe richiedere almeno dieci giorni, ma questa tempistica potrebbe variare in base agli esiti degli approfondimenti tecnici in corso.
La Regione Campania ha già messo in atto un piano d’emergenza per far fronte alla situazione, prevedendo lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti nelle fosse di accumulo del termovalorizzatore e negli impianti di trattamento provinciali. Tuttavia, l’allarme resta alto, soprattutto in vista di Ferragosto.
L’importanza del termovalorizzatore di Acerra
L’impianto di Acerra svolge un ruolo cruciale nella gestione dei rifiuti in Campania, trattando ogni anno oltre 700mila tonnellate di rifiuti urbani. La sua chiusura prolungata potrebbe avere gravi ripercussioni sull’intero sistema di smaltimento dei rifiuti regionali.
Non è la prima volta che il termovalorizzatore di Acerra si trova al centro di una crisi. Nel 2019, l’impianto fu chiuso per diversi mesi a causa di interventi di manutenzione straordinaria. Anche in quell’occasione, si verificarono criticità nella gestione dei rifiuti.
Le proteste contro l’ampliamento dell’impianto
La notizia del guasto arriva in un momento di forte dibattito sulla questione dell’ampliamento del termovalorizzatore. Negli ultimi mesi, cittadini e associazioni ambientaliste hanno espresso la loro contrarietà al progetto di una quarta linea, ricevendo anche il sostegno del vescovo di Acerra e del Consiglio comunale.
Articolo pubblicato il giorno 8 Agosto 2024 - 07:18