La Procura della Repubblica di Foggia ha emesso sette misure cautelari di arresti domiciliari, due obblighi di dimora nel comune di residenza e numerosi divieti di esercitare professioni, imprese e incarichi direttivi nelle persone giuridiche per un periodo di sei mesi. Questi provvedimenti sono stati adottati nell’ambito di un’operazione finalizzata a smantellare un’associazione a delinquere dedita a furti di rame, rapine, estorsioni e ricettazioni in tutta Italia.
L’indagine, durata un anno e mezzo, è stata condotta dai carabinieri di Popoli Terme (Pescara) in stretta collaborazione con il Comando provinciale di Foggia, sotto l’impulso della Prefettura di Pescara che aveva richiesto un monitoraggio dettagliato del fenomeno nel pescarese. Gli indagati sono accusati di aver rubato mezzi e materiali ferrosi, in particolare coils di acciaio e rame.
Le indagini sono scattate a seguito di un furto avvenuto presso due aziende di Manoppello (Pescara), dove erano stati sottratti un camion e diversi coils in acciaio. Le informazioni raccolte hanno subito rivelato l’esistenza di un’associazione criminale organizzata in modo rudimentale ma efficace, con basi logistiche e ruoli ben definiti per ciascun membro.
L’organizzazione era specializzata in una vasta gamma di reati contro il patrimonio, concentrandosi su furti di materiali ferrosi e rame da aziende, cantieri e parchi eolici, merce che veniva poi rivenduta. I membri della banda preparavano meticolosamente i colpi, individuando i luoghi più redditizi, effettuando sopralluoghi e organizzando i mezzi necessari per il trasporto e la fuga della refurtiva.
I carabinieri sono riusciti a identificare i componenti della banda e a collegarli a numerosi furti di rame su pale eoliche in Campania. Le indagini hanno anche rivelato una struttura verticistica dell’organizzazione, con una rigorosa divisione dei proventi della ricettazione. Durante l’operazione, sono stati attribuiti agli indagati 25 furti nelle province di Pescara, Ascoli Piceno e Foggia, per un danno economico complessivo superiore a 200mila euro. Sono state individuate tre aziende, situate a Foggia e San Severo, che fungevano da punti di ricettazione e smistamento della refurtiva. È stato sequestrato un veicolo utilizzato dall’associazione e recuperati oltre 31 quintali di rame.
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