Cresce l’ansia a Talanico, un piccolo centro scosso dalla scomparsa di una madre e suo figlio, rispettivamente di 74 e 42 anni, dispersi dopo che la loro Apecar è stata ritrovata in una scarpata. La comunità si è radunata lungo il muretto che affaccia sul dirupo, dove le operazioni di ricerca si stanno intensificando, ma il senso di impotenza e le domande irrisolte si fanno sentire tra i presenti.
Tra la folla, molti condividono un comune stupore: “Fenomeni così non si erano mai visti”, affermano, riferendosi alle condizioni che hanno portato alla tragedia. Tuttavia, le preoccupazioni si mescolano alla rabbia, mentre emergono accuse sulla gestione del territorio. Alcuni cittadini puntano il dito contro la mancata manutenzione della collina di Talanico, frazione di San Felice a Cancello, ritenuta da tempo un pericolo latente. “Ogni volta che piove, ci ritroviamo con allagamenti”, denuncia un abitante. “Il Comune e la Regione sanno bene quali interventi sarebbero necessari, ma poco è stato fatto. Hanno costruito una vasca di contenimento delle acque in collina, ma non è stata efficace”.
Le critiche non si fermano qui. La proprietaria di una macelleria del paese si scaglia contro il cantiere di un parcheggio in costruzione nella parte alta di via Talanico, ritenendo che i lavori abbiano aggravato la situazione. Tuttavia, un anziano presente offre una prospettiva diversa, sottolineando come, almeno inizialmente, il cantiere abbia rallentato il flusso di fango e detriti. “Il problema è stato quando il cantiere si è riempito d’acqua: a quel punto, la situazione è precipitata”, racconta con preoccupazione.
Articolo pubblicato il giorno 28 Agosto 2024 - 13:30 / di Cronache della Campania