Massa Lubrense. Un biglietto da visita non certo positivo vista la bellissima giornata di sole e il gran movimento di turisti in mare per l’Area Marina Protetta di Punta Campanella.
L’inquietante ritrovamento del cadavere di una mucca, anche molto in carne, che galleggiava nelle acque cristalline tra gli isolotti de Li Galli e dell’Isca, ha sconvolto e non poco la tranquillità anche degli amministratori dell’Ente marino.
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L’animale, probabilmente finito accidentalmente in mare, giaceva immobile in mare, destando sgomento tra i diportisti.
Si ipotizza che la mucca possa essersi allontanata da una proprietà vicina e, disorientata, si sia gettata in acqua. L’episodio solleva interrogativi sulla sicurezza delle recinzioni e sulla necessità di una maggiore vigilanza nelle aree adiacenti alle zone protette.
Ritardi e polemiche sulla gestione dell’area marina
A rendere ancora più grave la situazione è il ritardo con cui sono intervenuti i soccorsi. Nonostante la segnalazione immediata dell’avvistamento, la carcassa è rimasta a lungo in mare, in evidente stato di decomposizione.
Tale circostanza ha suscitato forti critiche nei confronti della gestione dell’Area Marina Protetta.
L’episodio ha riacceso i riflettori sulle carenze organizzative e sulla mancanza di personale adeguato a far fronte a situazioni di emergenza. Molti cittadini e associazioni ambientaliste chiedono un intervento urgente per migliorare l’efficienza dei servizi e garantire una tutela più efficace dell’ecosistema marino.
Impatto ambientale e rischi per la salute pubblica
La presenza della carcassa in mare rappresenta un serio pericolo per l’ambiente e la salute pubblica. La decomposizione dell’animale potrebbe infatti contaminare le acque e causare la proliferazione di batteri patogeni.
Inoltre, la presenza di carcasse marine attira numerosi animali selvatici, come uccelli marini e mammiferi, che potrebbero ingerire parti contaminate e ammalarsi.
Articolo pubblicato il giorno 24 Agosto 2024 - 17:59