La Guardia di Finanza di Fidenza ha sgominato un’organizzazione che ha tentato di lucrare indebitamente sui fondi del Pnrr. Tre persone, tra cui un commercialista, sono indagate per aver creato e utilizzato crediti d’imposta fittizi per un valore di oltre 370mila euro. Le indagini, coordinate dalla Procura di Parma, hanno portato al sequestro preventivo di beni mobili, immobili e disponibilità liquide degli indagati.
Crediti d’imposta fasulli per corsi di formazione mai realizzati
L’operazione, denominata “Corsi fantasma”, ha preso avvio da controlli fiscali effettuati dalla Tenenza della Guardia di Finanza
di Fidenza su due società di trasporti su strada con sede a Fontevivo e Noceto. Le verifiche hanno riguardato i crediti d’imposta relativi a corsi di formazione del personale utilizzati dalle società per compensare le imposte e i contributi previdenziali nel 2022.Dalle indagini è emerso che i rappresentanti legali delle due imprese avrebbero creato i crediti d’imposta attestando falsamente la realizzazione di corsi di formazione in materie come big data, cyber security, internet e integrazione digitale dei processi aziendali. I corsi, previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0 per promuovere la trasformazione digitale delle imprese, in realtà non sono mai stati effettuati, né in presenza né a distanza.
Documentazione falsa e commercialista compiacente
Per giustificare il vantaggio fiscale indebito, l’organizzazione ha creato un’intera rete di documentazione falsa, tra cui registri didattici delle presenze, fatture, autocertificazioni e relazioni dei docenti. Un commercialista, compiacente con gli amministratori delle società, avrebbe inoltre attestato la corretta creazione dei crediti d’imposta, pur essendo a conoscenza della loro natura fittizia.
Tre indagati e sequestro di oltre 370mila euro
Al termine delle indagini, la Guardia di Finanza ha denunciato tre persone: i due amministratori di diritto e l’amministratore di fatto delle società per indebita compensazione di crediti d’imposta inesistenti. Il commercialista è invece indagato per concorso nello stesso reato. Il Gip del Tribunale di Parma ha disposto il sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 370mila euro, corrispondente all’ammontare dei crediti d’imposta indebitamente utilizzati.
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