Cronaca di Napoli

Truffa alla Nanni Loy altro che camorra: il genero di Bosti inviò pacchi di pasta invece di orologi

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Napoli. Più che camorra questa truffa scoperta dalla Dda di Napoli ad opera della famiglia Bosti ai danni di un ignaro commerciante indiano di preziosi sembra essere un scena 2.0 del famoso film degli anni Ottanta di Nanni Loy nel film “Pacco, doppio pacco e contropaccotto”.

Solo che questa volta non è una finzione ma pura realtà e il protagonista è Luca Esposito, genero del boss Patrizio Bosti. Esposito, infatti, ha messo a segno un raggiro da 300mila euro ai danni di un imprenditore indiano che commercia preziosi.

L’episodio risale all’inizio del 2019: l’imprenditore, interessato all’acquisto di cinque orologi di lusso, ha contattato Esposito tramite i social network. I due hanno concordato il prezzo e l’indiano ha inviato un bonifico di oltre 330mila euro.

Tuttavia, invece degli orologi di lusso, l’imprenditore ha ricevuto dei pacchi di pasta. Le indagini hanno appurato che i soldi del bonifico sono stati dirottati su conti di società prestanome riconducibili a Esposito.

Solo una piccola parte della somma, circa un terzo, è stata poi restituita all’imprenditore indiano. Esposito, non contento, ha anche minacciato un suo collaboratore che aveva scoperto la truffa.

Il genero di Patrizio Bosti ha anche minacciato il collaboratore dell’indiano

Il collaboratore si è recato a casa di Esposito per verificare l’autenticità degli orologi, ma Esposito ha cercato di intimidirlo. Per questo motivo, sia Esposito che il suo collaboratore sono stati denunciati a Como per truffa.

La vicenda è emersa nell’ambito di un’operazione interforze che ha portato all’emissione di nuove misure cautelari e accuse a carico di Patrizio Bosti, dei suoi figli Ettore e Flora e del genero Luca Esposito.

La truffa di Esposito è solo uno dei tanti episodi contestati al clan Bosti, che negli anni ha accumulato ingenti profitti attraverso attività illecite.


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