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Teatro d’Estate alla Reggia di Portici: ‘La Macchina dei Suoni’ debutta il 14 Luglio

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Oltre il Giardino prosegue domenica 14 luglio, ore 18.30, presso il parco della storica Reggia di Portici, con La macchina dei suoni, un debutto assoluto e il terzo appuntamento della rassegna. Il progetto di teatro d’estate è di Mario Gelardi, realizzato in collaborazione con l’associazione BLab, organizzato da Idee fuori scena e dall’associazione Nuovo Teatro Sanità, in sinergia con il MUSA – Musei della Reggia di Portici e il Dipartimento di Agraria e con il sostegno di ConTRA Group, sponsor della rassegna. La macchina dei suoni è ispirato al racconto omonimo di Roald Dahl, scritto da Biagio Di Carlo, con Anna De Stefano e Carlo Geltrude, per la regia di Mario Ascione, produzione Nuovo Teatro Sanità e Centro culturale mobilità delle arti. Il costo del biglietto è 15 euro. Per info e prenotazioni: 3470963808 oppure oltreilgiardinobotteghino@gmail.com.

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La Trama dello Spettacolo

La macchina dei suoni ha come protagonisti Gina, un’attivista e inventrice, e Toni Salvo, un imprenditore con l’ambizione di entrare in politica. La donna, nota per le sue battaglie a favore dello sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico, manifestando con il suo collettivo, cerca da tempo di impedire all’uomo di costruire un complesso di case popolari in città al posto dell’ultimo parco cittadino. Gina è decisa, in ogni modo, a evitare il consumarsi dell’ennesima violenza ambientale. La storia prende una strana piega quando l’attivista riesce a costruire una macchina, “la macchina dei suoni”, per l’appunto, che sembra percepire il dolore delle piante, riuscendo a dare loro voce. Toni Salvo però non ha nessuna intenzione di restare a guardare. In politica, infatti, la voce non basta, bisogna sapere usarla.

Un Messaggio Importante

Se da qualche parte nel mondo, non troppo lontana, esistessero delle vite innocenti che soffrono a causa degli interessi di chi ha il potere, e non possono fare nulla perché non hanno voce?” Questa è la domanda che si pone il regista Mario Ascione, il quale continua spiegando che: “Lo spettacolo vuole parlare dell’enorme sforzo che certe persone fanno per portare alla luce una verità che la maggior parte del mondo non conosce, per fare in modo che le cose cambino. Ma cosa succede quando questa verità arriva alle orecchie di chi ha realmente il potere per cambiare lo status quo? Spesso niente, perché è una verità troppo scomoda, troppo complicata o perché va contro gli interessi personali dei potenti”.


Articolo pubblicato il giorno 10 Luglio 2024 - 12:00


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