Oggi sull’isola d’Ischia si è tenuto un doppio appuntamento con il prefetto di Napoli, Michele di Bari, per fare il punto sulla legalità e la sicurezza nei lavori di ricostruzione post calamità e discutere del traffico dei mezzi pesanti, ormai insostenibile.
Nel primo incontro, presso la sede del Commissariato alla Ricostruzione a Ischia Porto, di Bari ha verificato l’applicazione del protocollo sottoscritto mesi fa per i cantieri della ricostruzione.
I controlli precedenti avevano rivelato la presenza di ditte legate ad organizzazioni criminali. Il prefetto ha annunciato l’emissione di 14 interdittive antimafia per imprenditori coinvolti nei lavori di ricostruzione finanziati sull’isola e l’introduzione del badge e del “settimanale di cantiere” per i lavoratori, strumenti importanti per il controllo delle presenze e la prevenzione di infiltrazioni malavitose.
A margine dell’incontro, cui hanno partecipato i sindaci dell’isola, il commissario alla ricostruzione Legnini, il questore di Napoli Agricola, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Paolo Borrelli, e le organizzazioni sindacali e professionali, il prefetto ha dichiarato:
“Ho voluto chiarire ai sindaci e alla struttura commissariale che anche la ricostruzione privata deve rispettare strettamente il protocollo di Casamicciola, che prevede clausole incisive: anche le imprese che lavorano per cantieri privati devono essere iscritte alla white list, senza subappalti a cascata”.
Di Bari ha ricordato di aver ordinato due accessi ispettivi ai cantieri, da cui sono scaturite le interdittive, e ha anticipato che l’attività di controllo sarà estesa anche ad ulteriori aspetti tecnici.
“Questa prima riunione del tavolo di monitoraggio, convocata su mia richiesta, si svolge in un momento cruciale per la ricostruzione post-frana e post-sisma”, ha dichiarato il commissario Legnini.
“Nei prossimi mesi ci sarà una forte crescita del numero dei cantieri ed è necessario intensificare le attività di vigilanza e controllo. Dopo le due tragedie che hanno colpito duramente questo territorio, l’isola non può permettersi l’onta dell’inquinamento dei cantieri da parte di imprese malavitose”.
Nel pomeriggio, il prefetto ha tenuto un’altra riunione presso la sala consiliare del comune di Casamicciola, dove il sindaco ha chiesto una redistribuzione del traffico dei mezzi pesanti che transita quotidianamente dal porto del comune termale.
All’incontro hanno partecipato anche le compagnie di navigazione, l’autorità marittima e la regione Campania. È emersa la necessità di un coordinamento tra i sei comuni dell’isola, competenti per le ordinanze sul traffico stradale.
“Serve un protocollo tra i sindaci per trovare soluzioni provvisorie al problema, e un sacrificio da ciascun comune per arrivare a una soluzione che compendi tutte le esigenze, anche quelle di Pozzuoli da cui partono la maggior parte dei veicoli per Ischia”, ha dichiarato il prefetto.
Giosi Ferrandino, sindaco di Casamicciola, ha aggiunto: “Sull’isola esiste il problema reale del traffico che riguarda tutti i comuni. I mezzi pesanti rappresentano una criticità per la sicurezza e la vivibilità.
A Capri il problema è stato affrontato limitando la circolazione nelle ore notturne; da noi basterebbe rispettare le ordinanze esistenti. Negli ultimi anni, però, le dimensioni dei camion sono aumentate, compromettendo l’appeal turistico di Ischia. Dovremo trovare una soluzione con l’aiuto del prefetto, che salvaguardi sia gli isolani che i turisti”.
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