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Gubitosi chiude il GFF: “Sangiuliano non può ignorare il successo di Giffoni, andrò al Mic”

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“Quello che in questi giorni è avvenuto a Giffoni è qualcosa di magico. Adesso il festival è terminato e ho il dovere di ricordarvi che è stato realizzato grazie ad un primo, importante, finanziamento della Regione Campania che il presidente Vincenzo De Luca, a maggio, è riuscito a recuperare tra i fondi propri.

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Lo aveva promesso e lo ha fatto. In queste intense giornate ho mantenuto una totale tranquillità interiore, ma adesso ho il dovere di comunicarvi l’azione messa in campo dal ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, esclusivamente contro Giffoni.

Nei prossimi giorni andrò davanti alla sede del ministero della Cultura e lì starò fin quando non avrò certezze dal ministro Sangiuliano. Con l’unica arma che ho che è la mia storia, la mia età e quello che sono stato capace di fare. Non mi muoverò da lì fin quando non avrò la conferma che il finanziamento ci verrà restituito”.

Lo ha detto il fondatore di Giffoni, Claudio Gubitosi, in occasione della conferenza stampa di chiusura della cinquantaquattresima edizione di Giffoni Film Festival che si è svolta questa mattina presso la Giffoni Multimedia Valley.

“Anche quest’anno ho rinnovato l’invito a quei componenti del Governo la cui presenza ritenevo potesse essere necessaria per l’arricchimento del confronto tra le istituzioni ed i ragazzi.

La presidente Meloni mi ha ringraziato per l’invito, ma, per suoi impegni istituzionali in Italia e all’estero, non è potuta esserci. Vale lo stesso per i ministri Fitto, Crosetto, Nordio, Valditara, Calderone. Abbiamo avuto in collegamento il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, così come ieri c’è stata la giornata molta intensa trascorsa qui dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi.

Aggiungo, poi, che, per i progetti legati al Fami, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi ci ha inviato un videomessaggio. Invece, anche quest’anno, dopo diverse promesse è mancato nuovamente all’appello il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che pure dovrebbe essere il ministro di riferimento per Giffoni”, ha spiegato.

“Partiamo dai fatti. Da anni Giffoni risponde al bando relativo alla concessione di contributi ad attività e iniziative di promozione cinematografica e audiovisiva. Il nostro progetto è stato ritenuto validissimo dalle commissioni che giudicano le proposte tanto da meritarsi più volte il primo posto in graduatoria con un finanziamento arrivato lo scorso anno a 950mila euro.

Trattandosi di un bando, non ci sono mai state ingerenze, come è ovvio. Quest’anno, per la prima volta da quando esiste questo tipo di intervento, il ministero della Cultura ha inteso imporre un tetto pari a 400mila euro di contributo massimo erogabile.

Fin qui nulla da eccepire, se non fosse stato che la pubblicazione del bando c’è stata a luglio, a pochissimi giorni dall’inizio del festival, creandoci stupore ma soprattutto grande preoccupazione. A guardare le graduatorie degli ultimi anni sorge più di un sospetto.

Quali sono i progetti che negli anni hanno superato i 250mila euro di contributo? Uno solo. E cioè Giffoni- ha specificato Gubitosi- che nelle ultime cinque edizioni del bando, come detto, si è visto riconoscere un sostegno pari a quasi un milione di euro annui. Ecco perché non penso di sbagliare se definisco questo bando un bando punisci-Giffoni”.

A questo punto, ha proseguito, “è giusto anche illustrare le motivazioni che sono alla base di questa decisione punisci-Giffoni. La questione è politica, la mia responsabilità sarebbe stata quella di mettermi al fianco del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, in riferimento al mancato trasferimento dei Fondi di Sviluppo e Coesione.

In questi mesi abbiamo lavorato in silenzio, senza alcuna certezza, per dare vita ad un’edizione comunque memorabile del Festival. Ci siamo riusciti. Non mi sono mai permesso di esprimere un giudizio o una critica contro il presidente Meloni o contro il ministro Fitto o lo stesso ministro Sangiuliano. Perché il rispetto istituzionale per me è sacro”, ha detto ancora.

“Con questa decisione il ministro della Cultura taglia i fondi ai ragazzi, alle famiglie, agli italiani. E questo è davvero inaccettabile. Di questa assurda presa di posizione ne è a conoscenza il presidente Meloni ed alcuni ministri del suo Governo.

E adesso ne siete tutti a conoscenza perché è giusto che tutti sappiano quello che è il nostro obiettivo: vogliamo che il ministro Sangiuliano ci restituisca quello che ci è stato sottratto. Ci appelliamo al ministro Sangiuliano perché ripristini quelle condizioni di agibilità.

E’ ovvio che i fondi li avevamo già tutti impegnati per realizzare quest’edizione, perché non potevamo immaginare, a pochi giorni dal festival, un taglio così radicale. Eppure è quello che abbiamo subito. Immotivatamente”, così ancora Gubitosi.

“Questa situazione di precarietà deve finire e mi appello ai parlamentari di ogni forza politica di intervenire, nelle forme che ritengono più opportune. Chiedo, inoltre, di prevedere attraverso un emendamento alla legge di bilancio dello Stato, di prossima approvazione, uno stanziamento annuale fisso.

E’ il modo più opportuno per sottrarci a questa condizione di precarietà e di incertezza. Negli ultimi mesi- ha detto infine- ho chiesto più volte incontri e appuntamenti al ministro, spesso anche programmati. Sempre annullati da lui. Non mi manca la pazienza”.

Poi, l’annuncio di recarsi al Collegio romano: “E’ per tutte queste ragioni che nei prossimi giorni andrò davanti alla sede del ministero della Cultura, davanti a quella che considero essere casa mia, e lì starò fin quando non avrò certezze dal ministro Sangiuliano.

Con l’unica arma che ho che è la mia storia, la mia età e quello che sono stato capace di fare. Non mi muoverò da lì fin quando non avrò la conferma che il finanziamento ci verrà restituito. Lo farò, a poche ore dalla chiusura di questa splendida edizione di Giffoni, perché credo fortemente nel valore del dialogo.

Considero sacrosanto il rispetto delle istituzioni, anche se a volte sono proprio le istituzioni a non rispettarci. Giffoni è patrimonio di tutti, appartiene a tutti ed è giusto che tutti siano informati su questa vicenda che mette a serio rischio la nostra stabilità, il nostro futuro. Ecco perché chiedo a tutti di far circolare questa notizia e di sensibilizzare il Governo su questa insopportabile ingiustizia”.


Articolo pubblicato il giorno 28 Luglio 2024 - 22:12



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