250mila studenti in tutta Italia. Sono questi i numeri del Green Game, progetto che, negli ultimi 11 anni, ha conquistato le scuole di mezza Italia, dimostrando quanto sia importante educare le nuove generazioni alla sostenibilità, utilizzando metodi interattivi e coinvolgenti. Per questo il progetto ha conquistato un posto importante anche alla 54^ edizione del Giffoni Film Festival, diventando ormai uno degli eventi più attesi. Il Green Game è promosso dai Consorzi Nazionali per la Raccolta, il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi, tra cui BIOREPACK, CIAL, COMIECO, COREPLA, COREVE e RICREA, ed è ideato da Alvin Crescini che ne è anche conduttore. Un modo virtuoso e singolare per suggellare la collaborazione tra i consorzi e il Giffoni. L’iniziativa è presente al festival per il terzo anno consecutivo, a testimonianza della sua importanza nel panorama educativo italiano.
Il format multimediale del Green Game, incentrato sul tema del riciclo e della sostenibilità ambientale, si sta tenendo in questi giorni negli spazi della Sala Verde del Multimedia Valley. L’obiettivo del progetto è educare e divertire i giovani, sensibilizzandoli sulle buone pratiche della raccolta differenziata e sulle tematiche ambientali.
I ragazzi, divisi in squadre e muniti di risponditori wireless, si sfidano per vincere premi e gadget ecologici, tutti realizzati con materiali riciclati. Questa dinamica incentiva la cooperazione e il lavoro di squadra e promuove anche una maggiore consapevolezza ecologica tra i giovani.
“Il segreto è il linguaggio con cui parliamo ai ragazzi – racconta Alvin Crescini – L’idea di usare la gamification nelle scuole è stata una intuizione di 11 anni fa e ci ha portato ad avere nei loro confronti un approccio molto diretto. I giovani a scuola vengono divisi in classi e ogni classe è una squadra. All’inizio eroghiamo notizie sulle buone pratiche della sostenibilità ambientale e poi c’è la verifica su quanto abbiano appreso attraverso un quiz “televisivo”, con pulsantiere e modalità digitali. Qui al Giffoni decliniamo la stessa formula. I ragazzi vengono divisi per casacche e materiali, ogni materiale rappresenta un consorzio. E si sfidano tra loro. Prima una pillola della lezione e poi il gioco. Vincono gadget, un libro sulla raccolta differenziata progettato insieme ai consorzi. Ormai il nostro è un progetto che ha ricevuto preziose collaborazioni come la presidenza del Consiglio dei ministri e il ministero dell’Ambiente. Emerge uno spirito sociale molto forte e inclusivo. Si dice sempre che giocando si impara. Non immaginavamo certo che dopo 11 anni avremmo avuto docenti e presidi così attivi e contenti. Qui a Giffoni ci è capitata una mamma felice per il nostro ritorno, che ci ha raccontato come sua figlia sia diventata un’esperta della raccolta differenziata. Insomma i ragazzi diventano i nostri paladini che educano i propri genitori, sono molto più attenti a queste tematiche. Loro sono “nativi ambientali” e diventano protagonisti di questo cambiamento”.
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