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Goletta Verde: coste Campania inquinate al 47% ma mancano divieti

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Quasi il 50% dei campioni prelevati dai volontari di Goletta Verde lungo le coste della Campania sono risultati fuori dai limiti di legge.

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Forti le criticità nei punti più a rischio quali foci di fiumi, canali e scarichi sospetti che arrivano in mare, ma anche alcuni punti a mare.

Questa la fotografia scattata da Goletta Verde, la storica campagna estiva di Legambiente che solca i mari in difesa delle acque e delle coste, giunta alla 38esima edizione Osservata speciale la foce del Regi Lagni a Castel Volturno, risultata più volte inquinata negli ultimi anni e anche nei monitoraggi fatti più volte da maggio a luglio.

Il monitoraggio delle acque è stato presentato stamattina durante una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, tra gli altri, Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania, Stefania Di Vito, portavoce Goletta Verde, Michele Sorrenti, presidente della LNI Napoli, Stefano Sorvino, direttore Arpac.

Quest’anno il monitoraggio dei tecnici della Goletta Verde si è svolto tra il 25 giugno e il 3 luglio. Su 32 punti monitorati nella consueta azione di ‘citizen science’ che Legambiente ha messo in campo nell’estate 2024, ben 13 punti hanno riguardato aree critiche, come le foci di fiumi, scarichi e canali, nei quali uno dei punti è risultato Inquinato, undici fortemente inquinati e uno entro i limiti.

Più confortante il quadro dei 19 punti campionati a mare, dove la situazione si ribalta: 16 punti risultano essere entro i limiti di legge, 1 Inquinato e 2 fortemente Inquinati, rivelando situazioni particolarmente critiche anche nei punti a mare.

La fotografia complessiva che esce fuori è che il 47% dei punti è risultato inquinato da scarichi non depurati che impattano sulla salute dell’ecosistema, del turismo e sulla salute dei cittadini, il restante 53% dei punti è risultato entro i limiti.

“Ma solo in un punto – si sottolinea da Legambiente – di quelli che sono risultati fuori dai limiti di legge era presente il cartello di divieto di balneazione e questo è un rischio per la salute delle cittadine e dei cittadini”

A seguire il dettaglio delle analisi di Goletta Verde nella provincia di Caserta, Napoli, Salerno oltre che a Ischia. Nella provincia di Caserta, due punti oltre i limiti: il mare presso la foce del fiume Savone, che è risultato inquinato e il punto definito sorvegliato speciale, la foce del Regi Lagni, fortemente inquinata.

Rispetto ai 14 punti monitorati nella provincia di Napoli, 4 punti sono oltre i limiti: la foce del canale al lido di Licola, il mare presso la spiaggia a circa 50 metri a sinistra della foce dell’Alveo Volla a San Giovanni a Teduccio, la foce del fiume Sarno e il mare di fronte al Rivo San Marco, tutti punti di prelievo sono risultati fortemente inquinati.

Nella provincia di Salerno, sono 9 quelli oltre i limiti: un punto inquinato alla foce Capo di Fiume a Licinella/Torre di Paestum, mentre i restanti 8 punti sono tutti fortemente inquinanti, più precisamente la foce del Regina Minor a Minori, la foce del fiume Irno a Salerno sul lungomare Tafuri, la foce del fiume Picentino a Torre Picentina, la foce del torrente Asa tra via mar Jonio ed il Lungomare Magazzeno, la foce del Tusciano, la foce del canale di scarico a Marina di Eboli e la foce del rio presso via Poseidonia 441 a Laura.

A Ischia sono quattro i punti di prelievo, e in tutti i punti il risultato delle analisi è stato entro i limiti di legge.

Seppure le foci siano il maggior punto critico per la mancata o assente depurazione e da normativa non sarebbero balneabili, molto spesso – sottolinea Legambiente – riscontriamo che sono i punti in cui si concentra la balneazione anche delle fasce più fragili della popolazione, quali bambini e anziani, che approfittano delle acque che arrivano dalla foce per fare il bagno, in altri casi le acque delle foci devono essere attraversate a piedi immergendo le gambe. Inoltre, a ridosso delle foci si concentrano spesso zone di spiaggia libera utilizzate comunque dai bagnanti.

“Purtroppo, le coste campane soffrono delle stesse criticità che abbiamo riscontrato nelle tappe precedenti del viaggio di Goletta Verde – dice Stefania Di Vito, portavoce di Goletta Verde -. I risultati delle analisi effettuate sia nelle foci dei fiumi che a mare raccontano che il sistema di depurazione italiano è in sofferenza da tanti anni, e le istituzioni non riescono ancora a porre rimedio a questa situazione.”.

“Anche quest’anno le analisi di Goletta Verde hanno confermato la criticità di alcuni punti che storicamente risultano fuori dai limiti di legge – sottolinea Mariateresa Imparato, presidente Legambiente Campania. D’altra parte, anche i dati dell’ARPAC sulla funzionalità degli impianti di depurazione e sugli scarichi non depurati confermano che sono necessari ancora importanti interventi di adeguamento o nuova realizzazione delle infrastrutture fognario depurative”.




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