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Omicidio Cerciello Rega ai domiciliari Gabriele Natale Hjorth: lo sconcerto della moglie del carabinieri

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La Corte d’Assise d’Appello di Roma ha concesso gli arresti domiciliari a Gabriele Natale Hjorth, su istanza dei suoi difensori, dopo che, il 3 luglio socrso, la condanna è stata ridotta a 11 anni e 4 mesi per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

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I giudici hanno disposto che la detenzione avvenga presso l’abitazione della nonna di Hjorth a Fregene, località sul litorale romano.

Mercoledì scorso, la difesa del giovane americano di origini italiane ha chiesto una modifica delle condizioni degli arresti domiciliari. Natale Hjorth è detenuto nel carcere di Velletri dal 26 luglio 2019, giorno successivo all’uccisione di Cerciello Rega.

Anche il suo coetaneo e connazionale, Finnegan Lee Elder, è stato condannato, ricevendo una pena di 15 anni e due mesi. La difesa ha richiesto che Hjorth fosse ristretto ai domiciliari presso la casa della nonna paterna a Ladispoli.

“L’accoglimento della richiesta degli arresti domiciliari per Gabriele Natale Hjorth da parte della seconda Corte d’Assise di Roma ha generato grande sconcerto.

Rosamaria, la moglie di Mario Cerciello Rega, è profondamente turbata dalla notizia. Pur non volendo commentare, è evidente il suo profondo senso di sfiducia,” lo detto alle agenzie di stampa l’avvocato Massimo Ferrandino, rappresentante legale di Rosamaria Esilio, vedova del carabiniere Mario Cerciello Rega.

L’avvocato della vedova: “Mandato al mare a Fregene”

“Non conosciamo ancora le ragioni che hanno portato la corte a ridurre significativamente le pene per i due americani, e già uno di loro viene mandato ai domiciliari nella splendida cornice di Fregene.

Mario Cerciello Rega, valoroso servitore dello Stato, è morto sotto undici coltellate, ma sembra che non si comprenda che le ferite non si sono fermate il 26 luglio di cinque anni fa. Si ha piuttosto l’impressione che esista ‘una giustizia al contrario’,” conclude il penalista.





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