Sant’Anastasia. Ad un anno di distanza dal ferimento a colpi di mitraglietta di una innocente bambina nel corso di un agguato di camorra in Piazza Cattaneo a Sant’Anastasia arriva anche la seconda condanna.
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Il Tribunale per i Minorenni di Napoli aveva già condannato a 10 anni di reclusione uno dei due giovani accusati di tentato omicidio. Oggi, invece, il Tribunale ha emesso una condanna a 14 anni di carcere per il secondo aggressore, riconoscendo anche l’aggravante mafiosa.
Un commando di malviventi in sella a un motorino aveva scatenato il panico in Piazza Cattaneo a Sant’Anastasia, esplodendo numerosi colpi di mitraglietta. Ad avere la peggio una famiglia che si trovava al bar per un gelato: la figlia di 10 anni era stata gravemente ferita alla testa, mentre la madre era stata colpita all’addome e il padre in modo lieve.
La bambina era stata immediatamente trasportata in rianimazione all’ospedale Santobono, mentre la madre è stata ricoverata al Cardarelli. L’arma del delitto, una mitraglietta, non è mai stata ritrovata.
L’avvocato Paolo Cerruti, legale della famiglia delle vittime, ha espresso la sua soddisfazione per le condanne inflitte ai responsabili: “È un primo passo importante verso la giustizia, ma non cancella il dolore e la sofferenza subiti da questa famiglia”.
“E’ una condanna importante – dichiara il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli – anche se i due protagonisti della vicenda non hanno mai collaborato attivamente visto che non hanno dato indicazioni per il ritrovamento dell’arma. Noi crediamo che il sistema familiare in cui sono cresciuti è la prima causa dell’azione criminale che hanno compiuto.
E’ giusto ricordare che non è ancora certo se la bambina colpita gravemente da uno dei colpi esplosi continuerà ad avere gravi danni fisici con il passare degli anni a causa del trauma subito. Per colpa di questi delinquenti una famiglia resterà segnata per sempre”.
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