La regione Campania sta affrontando un aumento dei contagi a causa della variante Kp3 del Covid-19. L’infettivologo Alessandro Perrella sottolinea l’importanza della vaccinazione come misura cruciale per combattere la diffusione del virus.
Impatto della Variante Kp3 in Campania
Siamo nel 2024 e il Covid-19 continua a rappresentare una realtà presente. Sebbene l’affermazione possa sembrare preoccupante, è importante precisare che fin dal momento dello spillover – il salto di specie che ha permesso al virus di infettare gli esseri umani – epidemiologi e infettivologi avevano previsto che il SARS-CoV-2 avrebbe continuato a essere un tema di discussione per molti anni. La pandemia ha segnato un periodo difficile, reso meno gravoso dall’arrivo dei vaccini. Tuttavia, il virus è ancora in circolazione, anche se in misura ridotta. È essenziale continuare a prestare attenzione, specialmente ai soggetti fragili e immunocompromessi.
Aumento dei Contagi e Analisi dei Dati
L’Unità di crisi istituita nel 2020 continua a monitorare i dati epidemiologici, collaborando costantemente con la rete ospedaliera regionale e nazionale. Secondo i dati forniti dalla Protezione Civile della Regione Campania a Fanpage.it, tra il 3 e il 17 luglio si è osservato un incremento dei casi, accompagnato da un aumento della percentuale di “primi positivi”, ossia il rapporto tra tamponi effettuati e positivi rilevati.
Ad oggi, il numero di tamponi Covid è notevolmente diminuito a causa della mancanza di restrizioni che richiedono un certificato di negatività. Tuttavia, il trend dei contagi è in crescita: il 3 luglio la percentuale di positivi era del 3,8%, raggiungendo l’11.7% il 17 luglio e il 14.5% il 13 luglio. Questi dati evidenziano una chiara tendenza all’aumento.
Analisi dell’Infettivologo Perrella
Alessandro Perrella, direttore dell’Unità operativa complessa Malattie Infettive emergenti ad alta contagiosità dell’Aorn Ospedale dei Colli, ha precisato che non c’è motivo di allarme, ma che la prudenza è necessaria. Secondo Perrella, “la variante Kp3 appartiene alla famiglia Omicron del virus SARS-CoV-2. È meno patogena rispetto alle prime varianti, con sintomi generalmente meno gravi e una minore mortalità tra le persone fragili. La popolazione attualmente beneficia di un’immunità ibrida, risultato di precedenti infezioni e della vaccinazione.”
Sintomi e Trattamento della Variante Kp3
I sintomi della variante Kp3 sono simili a quelli dell’influenza: febbre, tosse, difficoltà respiratorie, e in rari casi, perdita di gusto e olfatto. Perrella spiega che “la durata dei sintomi è paragonabile a quella di altre infezioni respiratorie, rendendo difficile distinguere il Covid-19 senza un tampone.” Il trattamento varia in base alla gravità dei sintomi e alle condizioni del paziente. Nei casi più gravi, specialmente tra anziani o persone con patologie preesistenti, è disponibile un trattamento antivirale specifico. Per la maggior parte delle persone, riposo e antinfiammatori sono sufficienti.
Prevenzione e Vaccinazione
Per prevenire l’infezione dalla variante Kp3, è essenziale mantenere misure igieniche come lavarsi frequentemente le mani, usare mascherine in ambienti a rischio ed evitare contatti stretti con persone infette. Coloro che sono fragili o vivono con persone fragili dovrebbero fare un tampone in presenza di sintomi. La vaccinazione rimane uno strumento cruciale. Le persone fragili dovrebbero vaccinarsi con il vaccino aggiornato durante la prossima campagna vaccinale, mentre per gli ultra fragili la vaccinazione è raccomandata immediatamente. Adottare misure preventive e seguire le raccomandazioni vaccinali può aiutare a ridurre il rischio di infezione e proteggere le persone più vulnerabili.
Articolo pubblicato il giorno 17 Luglio 2024 - 16:27