Diversi autovelox sono stati sequestrati dalla Polstrada di Cosenza a seguito di indagini delegate dalla locale Procura della Repubblica. Questi dispositivi, sebbene autorizzati e funzionanti su strade provinciali e nazionali, risultano privi di omologazione. Vediamo insieme tutti i dettagli di questa vicenda.
Autovelox sequestrati: i dettagli
Successivamente agli accertamenti, la Polstrada di Cosenza ha proceduto al sequestro degli autovelox denominati T-Exspeed v 2.0. Questi dispositivi sono stati trovati privi di omologazione e del prototipo del sistema di rilevamento, criteri essenziali per verificare la legittimità delle violazioni segnalate.
Rischio di danno erariale
Inoltre, questi autovelox – di proprietà di società private – vengono spesso noleggiati agli enti locali. Questo può portare al rischio di danno erariale in caso di ricorso da parte degli utenti, che spesso ottengono l’annullamento del verbale e il risarcimento delle spese processuali dai giudici. Per tale motivo, la polizia stradale ha deferito in stato di libertà il legale rappresentante della società appaltatrice per il reato di frode nella pubblica fornitura.
Non legittimità dei rilevamenti di velocità
Le indagini hanno inoltre stabilito la non legittimità del sistema di rilevamento delle violazioni della velocità effettuate con la strumentazione T-EXSPEED v 2.0. Questo sistema, composto da postazioni fisse dislocate lungo la statale 107 e la provinciale 234 del territorio della provincia di Cosenza e la statale 106, rileva sia la velocità media che puntuale.
Sequestro su scala nazionale
Infine, il sequestro ha riguardato apparecchiature installate su tutto il territorio nazionale, compresi i comuni di Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia, Pomarico, Cerignola, Pianezza, Piadena, Formigine, Arcola, Carlentini, e San Martino in Pensilis.
Fonte fanpage.it
Articolo pubblicato il giorno 29 Luglio 2024 - 23:27