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Arzano, mette in vendita loculi assolati e “mai occupati” su sito web: scatta la denuncia

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Arzano.Una vicenda che ha dell’incredibile quella relativa all’annuncio di vendita pubblicato sul sito “Subito.it” (nella foto) da parte di un internauta dal nome Domenico.

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La vicenda, di per se paradossale, ha visto questo soggetto in via di identificazione pubblicare l’annuncio inerente la vendita di due loculi come di soliti si usa fare per una casa al mare o in montagna.

La dicitura utilizzata ha scatenato oltre alle ilarità dei lettori, la corsa al lotto per giocare i numeri. Il promotore ha evidenziato nelle poche righe dedicate alla pubblicità che: “si vendono nr. 2 loculi “mai occupati” nel Consorzio Cimiteriale di Arzano-Casoria-Casavatore – ovviamente con la localizzazione del manufatto -, del costo entrambi di 4.250 euro.

Acquistabile – scrive l’estensore – tramite il consorzio con incremento di prezzo”. Facendo intendere che se acquistato come la legge espressamente impone, ci sarebbe anche un possibile incremento di prezzo.

Ma la pubblicità, dopo la denuncia e la segnalazione del direttore Sabato Terracciano è stata subito rimossa anche se vanno vanti spedite le attività di verifica mirate a individuare l’autore e procedere con la denuncia all’autorità giudiziaria.

Il manufatto in questione dovrebbe essere quello denominato Itinerari della Fede, lo stesso che ha già registrato negli anni passati circa trecento truffe ai danni di incauti acquirenti. Truffe che hanno determinato l’apertura di un processo con tre imputati ( tra cui un dipendente del consorzio stesso) poi assolti per prescrizione dei reati.

Ma, nonostante la vendita dei loculi cimiteriali è vietata, in quanto i cimiteri sono soggetti al regime dei beni demaniali e, quindi, sono inalienabili, c’è chi tenta di speculare sulla morte per rifilare in questo caso il “pacco” ai familiari affranti dal dolore per la perdita dei propri cari.

Sull’argomento si sarebbe espresso anche il nuovo Presidente del consorzio, Luigi Pappadia che avrebbe richiesto l’avvio delle procedure di revoca della concessione delle due nicchie ancora nella disponibilità del concessionario eventualmente colpevole della messa in vendita in attesa del riscontro definitivo.

P.B.




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