# Antonello Venditti si Racconta: “Io, Bullizzato da Mia Madre. Lucio Dalla mi Salvò la Vita”
Antonello Venditti, celebre cantautore romano, si apre in una lunga intervista al ‘Corriere della Sera’, ripercorrendo momenti significativi della sua vita privata e artistica. A quarant’anni dall’uscita dell’album ‘Cuore’ e dalla canzone simbolo di molte generazioni “Notte prima degli esami”, Venditti racconta come le sue esperienze personali siano spesso diventate fonte d’ispirazione per le sue canzoni.
Uno dei momenti più toccanti dell’intervista riguarda l’amicizia con Lucio Dalla, che Venditti definisce un vero salvavita. “Mi salvò la vita al tempo della mia separazione,” confessa il cantautore. “Mi trovò un rifugio al castello di Carimate, in Brianza, dove i più grandi artisti italiani venivano a incidere i loro dischi. Fu lì che diventammo amici. Ma durante i fine settimana, quando tutti partivano, io restavo solo e la paura mi divorava.”
Venditti parla della sua lotta con la paura di se stesso e della sua fragilità, una paura che lo ha accompagnato anche sul palco. “Avevo paura di non essere amato. Più volte ho pensato di farla finita, ma la paura di far del male agli altri mi tratteneva.” Dopo due anni, Dalla lo incoraggiò a tornare a Roma, trovandogli una casa a Trastevere e convincendolo a riprendere i concerti.
Riflettendo sul suo passato, Venditti tocca anche il tema della sua infanzia e dei rapporti familiari. “Mio padre era un anarchico,” racconta, “andò in Africa orientale durante la Seconda Guerra Mondiale e rimase prigioniero per sette anni in Kenya. Era un personaggio singolare, capace di prevedere il futuro e sollevare i tavoli, come ho visto fare anche io.”
Parlando della madre, professoressa di latino e greco, Venditti ricorda episodi di bullismo familiare. “Mi diceva che ero sciocco e grasso come un maiale. Ora lo chiamano body shaming. Ho letto la storia di Tiziano Ferro e mi è sembrato che avesse copiato la mia vita.”
La conversazione si sposta poi sulla politica, tema caro al cantautore. Venditti riflette sul suo passato vicino al Pci, elogiando il ruolo del partito comunista nella difesa della democrazia italiana. “Il partito comunista ha salvato la democrazia in questo Paese,” afferma. “La nostra rivoluzione culturale era rappresentata da figure come Berlinguer e Moro; non a caso li hanno fermati.”
Guardando alla politica odierna, Venditti esprime preoccupazione per l’attuale clima politico, ma vede speranza nelle nuove generazioni rappresentate da Giorgia Meloni ed Elly Schlein. “Meloni è una persona che agisce, cerca di riparare i danni della palese impreparazione di molti che la circondano. Schlein, invece, deve fare politica in modo nuovo senza rinunciare alla propria femminilità.”
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