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Servadio(Ofi Lazio): “Abbiamo posto l’attenzione su sclerosi sistemica e fisioterapia

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Roma, 25 giu. – ‘’Oggi giornata importante qui alla Camera dei Deputati dove si è posta l’attenzione su una delle malattie rare, la sclerosi sistemica, e sull’importanza della fisioterapia.

Un ringraziamento all’associazione Asmara e ad Ails per l’invito a OFI Lazio e per aver posto l’attenzione a un modello vincente e virtuoso che è quello della Asl Roma 2 per la presa in carico e la cura dei pazienti con sclerosi sistemica’’.

Lo ha affermato la presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio, Annamaria Servadio, a margine del convegno ‘La Sclerosi Sistemica dopo la legge 175/2021: i pazienti incontrano le Istituzioni e i centri di riferimento per rappresentare i loro bisogni reali’, ospitato oggi alla Sala Giacomo Matteotti della Camera dei Deputati.

‘’Probabilmente- ha proseguito- la fisioterapia è inserita ancora troppo poco in questi percorsi. Il modello Asl Roma 2 è un modello vincente anche per la fisioterapia ma non basta. L’ordine dei fisioterapisti del Lazio è accanto, ovviamente, ai pazienti ma nell’ottica di supportare, ad esempio, la formazione dei professionisti.

Questa è una malattia estremamente complessa dove non ci si improvvisa e dove è arrivato il momento anche di mettere a disposizione tutte quelle azioni utili a facilitare l’ingresso dei pazienti verso la fisioterapia: quindi accessibilità delle cure, equità di accesso per le cure’’.

“Nella regione Lazio- ha evidenziato Servadio- abbiamo ancora un problema enorme sull’inserimento della fisioterapia, ad esempio, nei Pac non solo delle malattie rare ma anche per le malattie croniche. C’è ancora tanto da lavorare ma questo è un modello vincente, di condivisione e di risultati che sono stati ottenuti grazie sicuramente alla tenacia della responsabile del Pdta, la dottoressa Antonella Marcoccia’’.

‘’L’Ordine dei Fisioterapisti del Lazio- ha concluso Annamaria Servadio- oggi ha rinforzato alleanze importanti con l’Ordine dei medici di Roma per la formazione condivisa nelle malattie rare, per la tutela poi della salute dei cittadini e per essere accanto ai tanti professionisti sanitari che raccolgono ogni giorno la sfida di combattere queste malattie‘’.


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