Napoli. Rifiuti di ogni tipo, compresi quelli provenienti dai lavori della metropolitana di Capodichino nell’ex cava destinata alla bonifica e trasformata in una maxi discarica abusiva.
Lo ha scoperto un’indagine della Procura di Napoli che ha portato all’arresto di Bruno Sansone, 49 anni, imprenditore edile ritenuto responsabile dello scempio ambientale.
Secondo le stime, nella cava Suarez, situata nel Parco Metropolitano delle Colline di Napoli. sono stati sversati di circa 176mila metri cubi di materiale, tra cui anche amianto frammentato.
L’attività illecita ha causato un grave danno ambientale, con il rischio di smottamento verso valle della massa di rifiuti e la contaminazione del terreno e delle falde acquifere. La Procura ipotizza il reato di disastro ambientale e ha disposto l’interdizione dall’attività imprenditoriale per la società di Sansone e il sequestro di mezzi utilizzati per lo smaltimento illegale.
L’operazione è stata condotta dalla Polizia Locale, dal Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri e dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli. Si tratta di un duro colpo all’abusivismo e all’inquinamento ambientale, che purtroppo continuano a rappresentare un problema grave in molte zone d’Italia.
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