Cronaca di Napoli

Raffaele Arcella morto dopo by pass gastrico: chiesti 4 anni di carcere

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Il PM del tribunale di Nola, Colonna Romano, ha richiesto una condanna a 4 anni per Stefano Cristiano, imputato di omicidio colposo nel processo riguardante la morte di Raffaele Arcella, un giovane di Caivano deceduto a 29 anni in seguito a un intervento di bypass gastrico. È stata invece chiesta l’assoluzione per un altro medico, Carlo Casillo.

Raffaele Arcella, sposato e padre di un bimbo di sei mesi, è morto il 13 aprile 2019 al Secondo Policlinico di Napoli dopo un intervento salvavita. Solo due settimane prima, il 29 marzo 2019, aveva subito un bypass gastrico presso la clinica Trusso di Ottaviano. “Quel bypass gastrico non gli serviva, Raffaele non era obeso.

Pesava 135 chili per 1,85 di altezza,” racconta Antonio Arcella, padre di Raffaele, che descrive come suo figlio abbia iniziato a stare malissimo dopo l’operazione, con febbre alta e sintomi di un’infezione.

“A Raffaele è stato dato solo del cortisone per far scendere la febbre. Non è stata eseguita una TAC con mezzo di contrasto per verificare la presenza di lesioni. Se fosse stata fatta questa TAC probabilmente non staremmo parlando di questo caso,” spiega Fernando Maria Pellino, avvocato di parte civile.

Dopo la prima operazione, Raffaele ha subito un ulteriore intervento in laparoscopia, sempre alla clinica Trusso, ma le sue condizioni sono rimaste gravi. Si è reso quindi necessario il trasferimento al II Policlinico di Napoli, dove è arrivato in condizioni gravissime e, dopo un ulteriore intervento, è deceduto. L’autopsia ha rivelato la presenza di un corpo estraneo nel suo corpo: l’ogiva terminale della sonda di calibrazione gastrica.

 La famiglia di Raffaele Arcella da anni chiede giustizia

Antonio Arcella, che da anni chiede giustizia, ha espresso “soddisfazione” per la requisitoria. La prossima udienza è fissata per il 12 luglio.

Stefano Cristiano è indagato anche per altri presunti casi di malasanità sotto la procura di Santa Maria Capua Vetere, tra cui quello di Angela Iannotta, ridotta in fin di vita dopo un intervento di chirurgia bariatrica alla clinica Villa del Sole di Caserta, e di Francesco Di Vilio, malato oncologico deceduto a 69 anni dopo alcune operazioni allo stomaco.