In occasione della Giornata Mondiale degli Oceani, Marevivo ha rinnovato il suo impegno trentennale nel recupero di rifiuti antropici e strumenti da pesca abbandonati in mare. L’ultima operazione si è svolta nelle acque dell’Arcipelago Flegreo, a Punta Pizzaco, nell’isola di Procida, all’interno dell’Area Marina Protetta “Regno di Nettuno”. Tra gli oggetti recuperati spiccano una rete da paranza con maglie grandi, una bicicletta e un verricello salpareti, tutti abbandonati da tempo sul fondale.
L’intervento, realizzato sabato scorso, è stato possibile grazie alla collaborazione con Linificio e Canapificio Nazionale SB, certificata B Corp©, e alla supervisione della Capitaneria di Porto e del Comune di Procida, coordinati dal Comandante Fabiola Ratano. Hanno partecipato anche l’AMP “Regno di Nettuno”, i Subacquei dei Carabinieri di Napoli, ANS Diving Ischia, Stabiae Diving, la società Acqua VET e la società Caplem.
Durante l’operazione, che ha coinvolto 10 subacquei di Marevivo in collaborazione con i subacquei dell’Arma, sono stati rimossi centinaia di metri di reti fantasma, per un totale di oltre 1000 kg di reti e altri rifiuti antropici abbandonati. Il recupero è stato facilitato dall’utilizzo di 20 palloni di sollevamento e un pontone.
L’attrezzatura da pesca persa o abbandonata sui fondali marini rappresenta un problema gravissimo. Secondo il Consiglio Generale della Pesca nel Mediterraneo (FAO), il 70% dei rifiuti che entrano nell’ecosistema marino affondano, mentre la plastica costituisce il 92% dei rifiuti ritrovati sui fondali. Inoltre, i materiali derivanti dalla pesca rappresentano oltre il 27% dei rifiuti marini.
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