Sarno. Ancora una volta, il pomodoro cinese si traveste da italiano. Circa 44 container di concentrato di pomodoro provenienti dalla Cina sono giunti al porto di Salerno e sono destinati a uno stabilimento di Sarno per la trasformazione e il successivo confezionamento con marchio Made in Italy.
Coldiretti Campania è sul piede di guerra e questa mattina ha organizzato una protesta per denunciare questa pratica inaccettabile che danneggia sia i produttori italiani che i consumatori.
“Subiamo un furto di valore e di identità”, tuona Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti. “Il pomodoro cinese non ha le stesse caratteristiche e gli stessi standard di sicurezza del nostro, e viene prodotto con manodopera sfruttata. Non possiamo permettere che questa concorrenza sleale distrugga le nostre imprese”.
Quaranta motociclette hanno scortato i container fino all’azienda di Sarno, come simbolo della protesta. “Vogliamo che queste aziende che lavorano il pomodoro cinese stipulino con noi contratti di filiera che garantiscano equità e sostenibilità”, aggiunge Masiello. “Altrimenti, le nostre aziende non potranno sopravvivere”.
Ettore Bellelli, presidente di Coldiretti Campania, sottolinea l’inadeguatezza delle normative attuali: “Con una semplice lavorazione, il pomodoro cinese diventa italiano. È necessario cambiare le regole del codice doganale e prevedere in etichetta l’origine della materia prima per tutelare il vero Made in Italy”.
“È un doppio danno, di valore e di immagine”, denuncia Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Salerno. “I consumatori stranieri sono ingannati e credono di acquistare un prodotto italiano, mentre il nostro pomodoro San Marzano, che nasce in pochi ettari, viene imitato e venduto in tutto il mondo”.
Coldiretti chiede di fermare questa pratica del falso Made in Italy e di rivedere il criterio dell’ultima trasformazione nel Codice doganale per garantire la trasparenza e la tutela dei consumatori.
La protesta di oggi è solo l’inizio di una mobilitazione più ampia per difendere il vero Made in Italy e il futuro dell’agricoltura italiana.
Gennarino Masiello, vicepresidente nazionale Coldiretti: “Basta furto di valore e di identità al pomodoro italiano! Serve un cambio di regole per tutelare il Made in Italy e la concorrenza leale”.
Ettore Bellelli, presidente Coldiretti Campania: “Etichettatura trasparente: l’origine della materia prima deve essere scritta in etichetta per tutelare i consumatori e il vero Made in Italy”.
Salvatore Loffreda, direttore Coldiretti Salerno: “Basta inganno per i consumatori! Il pomodoro cinese non può diventare italiano con una semplice etichetta. Difendiamo il vero Made in Italy e la qualità delle nostre produzioni”.
Caserta. Un 22enne originario di Caserta è stato arrestato dalla Polizia di Stato per maltrattamenti… Leggi tutto
Carinola. È stato salvato in extremis da una fine tragica. Momenti drammatici questa mattina nel… Leggi tutto
Sette nuovi sostituti procuratori entrano nella Procura nazionale antimafia (Dna), guidata da Giovanni Melillo. Il… Leggi tutto
Come da titolo, il Parlamento iraniano ha manifestato l’intenzione di correggere il vituperato disegno di… Leggi tutto
Il cuore di Napoli ha ancora una volta dimostrato la sua generosità. Grazie all'iniziativa "Giocattolo… Leggi tutto
L'ultimo sequestro è avvenuto lunedì, da parte della Polizia di Stato, con la denuncia ai… Leggi tutto