Napoli. Ettore Bosti aveva dato il consenso ad aprire e a far gestire agli uomini del clan Contini una piazza di spaccio addirittura all’interno dell’ospedale San Giovanni Bosco.
Queste sebbene le indicazioni dei capi, tra cui il padre Patrizio Bosti fondatore dell’Alleanza di Secondigliano insieme con i due cognati Eduardo Contini e Francesco Mallardo e quelli del clan Liccardi della Masseria Cardone, aveva sempre dato dispozioni di non spacciare nella zona del rione Amicizia.
Lo ha svelato agli investigatori il pentito Teodoro De Rosa. Le sue confessioni sono contenute nella 480 pagine dell’ordinanza cautelare firmata dal gip Federica Colucci del tribunale di Napoli con la quale ieri sono finiti in carcere 11 esponenti del clan Contini che avevano la gestione funzionale dell’ospedale san Giovanni Bosco.
Tutti in carcere tranne uno: Genny Maradona per l’anagrafe Gennaro Manetta, uno degli uomini chiave dell’inchiesta insieme con i due reggenti attuali ovvero Carmine Botta e Gennaro De Luca detto o’ muntat.
Nello svelare i retroscena del traffico di droga in ospedale il collaboratore di giustizia ha fatto anche i nomi dei dipendenti che acquistavano la cocaina dal clan.
“Genny Maradona ha gestito anche traffici di droga con un soggetto dipendente della radiologia, tale…omissis… Anzi voglio aggiunger che in un certo periodo proprio per evitare i controlli delle Forze dell’ordine, sto parlando dell’ultimo periodo in cui eravamo ancora presenti presso l’Ospedale, le piazze di spaccio del clan utilizzavano l’ospedale per fare le cessioni mandavano gli acquirenti all’interno dell’ospedale.
Voglio aggiungere che secondo al regola del clan non ci potevano essere piazze di spaccio all’interno del Rione Amicizia ma sotto il governo di Ettore Bosti le cose cambiarono. Negli ultimi anni la piazza di spaccio si spostò proprio all’interno dell’ospedale”.
I soggetti che avevano in affidamento la droga erano Genny Maradona e altri 3 complici non colpiti dall’ordinanza. Si vendeva solo cocaina.
“Alcuni medici e infermieri fanno uso di tale sostanza, dice ancora il pentito. Un infermiere che si chiama …omissiis…, la dott.ssa …omissis…pure fa uso di cocaina ecco perché ha sempre problemi di soldi, lo stesso …omissis.. ne faceva uso, anche …omissis.. acquistava droga all’interno dell’Ospedale.
La gestione delle attività illecite all’interno dell’ospedale, sia con riferimento alle truffe che allo spaccio so che negli ultimi tempi sono state assunte da Ettore Bosti insieme a Nicola Rullo. Dopo il litigio tra Ettore Bosti e Salvatore Botta quest’ultimo venne messo da parte”.
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