LUTTO NEL CINEMA

E’ morta Anouk Aimée, attrice de ‘La dolce vita’. Aveva 92 anni

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È scomparsa all’età di 92 anni l’attrice francese Anouk Aimée, protagonista di pellicole che hanno segnato la storia del cinema internazionale. Divenuta celebre per i suoi ruoli in capolavori come “La dolce vita” di Federico Fellini e “Un uomo e una donna” di Claude Lelouch, Aimée ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama cinematografico mondiale.

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La sua carriera ebbe inizio nel 1947, a soli 15 anni, e dopo alcune apparizioni minori, si fece notare grazie a interpretazioni sotto la direzione di registi di grande valore. Tra questi, André Cayatte con “Gli amanti di Verona” (1949) e Alexandre Astruc con “La tenda scarlatta” (1953). La consacrazione arrivò in Italia con Federico Fellini, che la diresse in “La dolce vita” (1960) e “8 1/2” (1963), e in Francia con Jacques Demy in “Lola – Donna di vita” (1961).

Il successo internazionale giunse nel 1966 con “Un uomo, una donna” di Claude Lelouch, dove recitò al fianco di Jean-Louis Trintignant e Pierre Barouh. Seguono interpretazioni memorabili in “L’amante perduta” e “Una sera, un treno” (1968), e in “Rapporto a quattro” (1969) del regista statunitense George Cukor. Lelouch la richiamò per “Vivere per vivere” (1967), “Chissà se lo farei ancora” (1976) e “Un uomo, una donna oggi” (1986).

Dopo una lunga assenza dal cinema italiano, Aimée tornò nel 1980 con “Salto nel vuoto” di Marco Bellocchio, performance che le valse il Prix d’interprétation féminine al Festival di Cannes, e nel 1981 con “La tragedia di un uomo ridicolo” di Bernardo Bertolucci. Nel 1994 interpretò il ruolo di una stilista in “Prêt-à-Porter” di Robert Altman, un film che esplora il mondo della moda.

La sua carriera venne coronata nel 2003 con l’assegnazione dell’Orso d’oro alla carriera al Festival del Cinema di Berlino. L’attrice tornò a lavorare con Claude Lelouch nel 2019 in “I migliori anni della nostra vita”, terzo episodio dopo il grande successo di “Un uomo, una donna” (1966) e “Un uomo, una donna oggi” (1986), ancora una volta al fianco di Jean-Louis Trintignant.



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