Angri. Ricostruite le ultime ore di vita e il movente dell’omicidio di Mario Carotenuto. E in città ci si interroga sul perché di tanta ferocia nei suoi confronti.
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Le telecamere di sorveglianza hanno permesso di ricostruire quanto accaduto a Mario Carotenuto, il 35enne trovato senza vita nella notte tra sabato e domenica ad Angri.
Carotenuto, soprannominato “o’ guerriero”, è stato ucciso intorno alle 3 di notte con un colpo di pistola calibro 9 alla gamba destra, che gli ha causato un dissanguamento e un successivo arresto cardiaco. E prima era stato selvaggiamente picchiato con una mazza da baseball.
I Carabinieri hanno fermato le due persone sospettate di essere gli autori dell’omicidio ovvero Pasquale Milo, 44enne già noto alle forze dell’ordine e titolare del locale “Okompà” in via di Mezzo nord. Marius Naculai Nicuta, 31enne rumeno conosciuto in città come “Mario”, collaboratore di Milo.
L’ipotesi investigativa è di omicidio aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Secondo gli inquirenti, Milo e Nicuta avrebbero pianificato l’omicidio attendendo la chiusura del loro locale.
Poi si sarebbero appostati in via Giudici per aspettare Carotenuto. Lo avrebbero seguito fino a via Risi, una strada isolata a quell’ora, e lì lo avrebbero colpito prima con la mazza da baseball e poi con un colpo di pistola alle gambe
I Carabinieri hanno recuperato la pistola utilizzata per l’omicidio, risultata rubata e con matricola punzonata, detenuta illegalmente da Milo. Inoltre, è stata trovata anche una mazza da baseball in possesso di Nicuta.
Le indagini sono condotte dal pm Michele Migliardi e dal procuratore capo Antonio Centore della Procura di Nocera Inferiore. I due fermati si trovano in carcere in attesa di giudizio.
Numerosi i messaggi di cordoglio per la morte di Mario Carotenuto. La famiglia e gli amici chiedono giustizia.
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