Caccia al ras del clan Beneduce-Longobardi evaso dal carcere di Livorno

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E’ caccia all’uomo in Toscana dopo l’evasione dal carcere di Livorno del ras di camorra Umberto Reazione, di 36 anni legato al clan Beneduce-Longobardi di Pozzuoli.

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La polizia polizia penitenziaria ma anche carabinieri e polizia di Stato stanno setacciando le stazioni e hanno preso visione dei filmati per verificare se l’evaso abbia deciso di tornare in Campania a bordo di un treno.

Ma non si esclude che si fosse qualche complice all’esterno ad attenderlo e che quindi l’evasione fosse programmata. la fuga è avvenuta nel pomeriggio di ieri dal reparto ad alta sicurezza della casa circondariale di Livorno.

E’ evaso scavalcando il muro cinta durante l’ora di passeggio

L’uomo di trovava nell’area passeggi e ha approfittato di un momento di assenza del personale penitenziario per scavalcare e rendersi uccel di bosco.

“Una nuova evasione ‘annunciata’ – ha denunciato Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp -: dal carcere di Livorno è evaso un detenuto originario di Pozzuoli della sezione di alta sicurezza (ce ne sono circa un centinaio su un totale di 300 detenuti e un livello alto di sovraffollamento e contestualmente di carenza organici) e dunque particolarmente pericoloso”.

“Non sappiamo più come dirlo – ha commentato invece Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria –. Cos’altro deve accadere affinché il Governo prenda compiuta e reale coscienza dell’emergenza penitenziaria in atto, sicuramente senza precedenti almeno negli ultimi 30 anni, e vari un decreto carceri per metterle in sicurezza?

18mila unità mancanti alla Polizia penitenziaria, 14mila detenuti in più rispetto ai posti disponibili, suicidi, omicidi, risse, aggressioni, stupri, devastazioni, evasioni e molto altro ancora. Le carceri, oggi, non possono neppure mirare a perseguire alcuno degli obiettivi a esse assegnati dalla costituzione e dalle leggi”.

Umberto Reazione, originario di Mugnano di Napoli, da settembre 2023 era detenuto a Livorno in seguito a un trasferimento. Al momento della fuga indossava un paio di jeans e una canotta con il numero 10.

Era uno dei cani sciolti del gruppo di Napoleone del Sole

Stava scontando diverse condanne, tra cui una di 9 anni, 2 mesi e 20 giorni per associazione camorristica nel contesto del processo “Iron Men”, che si era aggiunta a una precedente condanna di 6 anni per un furto commesso al comune di Pozzuoli e una rapina a un supermercato.

Fa parte della banda degli otto “cani sciolti” del gruppo criminale guidato dal pentito Napoleone Del Sole, nella quale militavano anche Angelo Di Domenico, noto come “o gnurant”, e Giovanni De Felice. Per mesi, questa banda ha messo in atto estorsioni ai danni dei gestori di videopoker nelle zone di Licola, Monterusciello e Toiano.



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