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Gioielliere di Caserta per la vista a causa della diagnosi tardiva del diabete

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Elio Tronco, gioielliere di Caserta, perde la vista a causa del diabete: “Ho ancora un 15% di vista, ma so che scomparirà”

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Elio Tronco, 74 anni, originario di Caserta ma vissuto a Roma per gran parte della sua vita, è un gioielliere che ha dovuto chiudere la sua attività a causa della retinopatia diabetica, una complicanza del diabete che ha portato alla perdita quasi completa della sua vista.

Un diabete ereditario e la progressiva perdita della vista: “La mia famiglia è piena di diabetici”, racconta Elio. “Mia mamma e i miei fratelli ne soffrivano, e purtroppo io sono stato il più sfortunato. Ho perso la vista a causa del diabete”.

La malattia ha avuto un decorso rapido negli ultimi due anni: “Un anno e mezzo fa ho perso completamente la vista da un occhio, e dall’altro vedo solo per un 15%, praticamente solo ombre che piano piano so che scompariranno anche loro”.

La diagnosi tardiva e la ricerca di una cura

“Quando ho realizzato che stavo perdendo la vista, era ormai troppo tardi”, spiega Elio. “Ho girato il mondo in cerca di uno specialista che potesse ridarmi la vista, ma finora non ho avuto successo”.

Nonostante la delusione, Elio non si è arreso e ha trovato sostegno nell’associazione APMO, grazie a Michele Allamprense che ha preso a cuore la sua storia.

Rimpianti e consigli: “Avrei dovuto seguire una dieta più equilibrata e fare più prevenzione”, ammette Elio. “La colpa è solo mia”. Consapevole della gravità della sua condizione, Elio offre un consiglio prezioso: “A nessuno dovrebbe essere negata la vista. Per un gioielliere come me, perdere la vista è la peggiore maledizione che possa capitare”.

La malattia lo ha riavvicinato alla sua famiglia

La forza di non arrendersi e l’importanza del supporto familiare: Nonostante la sua situazione difficile, Elio non si lascia abbattere. “Continuo ad occuparmi di gioielli”, dice. “Li controllo con quel poco di luce che ancora esce dall’unico occhio che non ha ancora conosciuto il buio. Il mio lavoro mi aiuta a non abbattermi”.

La malattia lo ha inoltre riavvicinato alla sua famiglia, “e questo è forse l’unico grande conforto”.

Partecipazione all’iniziativa del Monaldi e un messaggio di speranza: Elio sarà presente il 5 giugno all’iniziativa promossa dal Monaldi: “Assolutamente sì”, afferma con determinazione. “Sarei anzi felice di fare da testimonial. Certe malattie le capisci solo quando ti colpiscono”.

La sua storia è un monito per tutti, un invito a prendersi cura della propria salute e a non sottovalutare i rischi del diabete. Un messaggio di speranza che sottolinea l’importanza di non arrendersi mai, neanche di fronte alle sfide più difficili.




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