Il sollevamento totale registrato al Rione Terra, nucleo storico della città di Pozzuoli nei Campi Flegrei, ha raggiunto circa 1,27 metri da novembre 2005, inizio dell’attuale fase di “unrest”, e circa 8,5 centimetri da gennaio 2024.
Questo dato è riportato nel bollettino di sorveglianza mensile sui Campi Flegrei pubblicato dall’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Ingv.
Nel capitolo dedicato alla deformazione del suolo, caratteristica del fenomeno bradisismico, si legge che da gennaio agli inizi di aprile 2024, il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 10 millimetri al mese alla stazione Gnss di Rione Terra.
Dal 9 al 16 aprile, la stessa stazione ha registrato due episodi di sollevamento del suolo (circa 1,5 centimetri in totale). Dalla metà di aprile al 20 maggio, il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 20 millimetri al mese. A seguito dello sciame del 20 e 21 maggio, alcune stazioni Gnss nell’area centrale hanno rilevato un abbassamento cosismico di circa 0,5-1 centimetro.
Successivamente, non si sono evidenziate variazioni significative fino al 29 maggio, quando è stato registrato un sollevamento del suolo di circa 1 centimetro alla stazione del Rione Terra e nelle vicinanze, seguito da alcuni giorni senza variazioni rilevanti.
La forma radiale del campo di deformazione con la caratteristica forma a campana, simile a quelle delle precedenti fasi di sollevamento, conferma la stabilità della posizione della sorgente di deformazione localizzata a qualche centinaio di metri a sud della stazione del Rione Terra. Il monitoraggio dell’area flegrea rimane al livello di allerta “Giallo”.
Il mese di maggio 2024 ha registrato il maggior numero di scosse di terremoto nei Campi Flegrei negli ultimi 40 anni, dall’inizio dell’attuale fase bradisismica nel 2005. Durante il mese, ai Campi Flegrei sono stati registrati 1.525 terremoti, 495 dei quali avvenuti in 11 sciami sismici. Il terremoto di magnitudo 4.4, verificatosi alle 20:10 del 20 maggio, è stato l’evento di maggiore energia registrato negli ultimi 40 anni.
Il bollettino mensile di sorveglianza dei Campi Flegrei dell’Osservatorio Vesuviano, sede napoletana dell’Ingv, evidenzia anche che il 4 e il 6 maggio sono stati identificati alcuni eventi ibridi, localizzati nella zona di Accademia a Pozzuoli a una profondità compresa tra 0 e 600 metri. Un’analisi di dettaglio ha rivelato che i fluidi coinvolti sono di natura idrotermale.
Complessivamente, nel mese di maggio sono stati registrati 8 terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, e 20 scosse di magnitudo compresa tra 2.0 e 3.0. Sulla base dell’attività vulcanica delineata nel bollettino, l’Osservatorio Vesuviano sottolinea che “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”. Il monitoraggio dell’area flegrea rimane al livello di allerta “Giallo”.
Sollevamento del suolo:
Note: I dati provengono dal bollettino mensile di sorveglianza sui Campi Flegrei dell’Ingv.
Non vi sono evidenze che suggeriscano significative evoluzioni a breve termine.
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